Vertenza Bally, l’azienda conferma di voler chiudere a Lastra a Signa. Il 18 febbraio assemblea del personale 

LASTRA A SIGNA – Nuovo incontro ieri in Regione fra le organizzazioni sindacali e l’azienda Bally per discutere del futuro dei lavoratori del sito produttivo di Lastra a Signa. “Siamo arrivati al terzo appuntamento del tavolo istituzionale – si legge in una nota – e nonostante la latitanza aziendale delle ultime settimane, che faceva sperare […]

LASTRA A SIGNA – Nuovo incontro ieri in Regione fra le organizzazioni sindacali e l’azienda Bally per discutere del futuro dei lavoratori del sito produttivo di Lastra a Signa. “Siamo arrivati al terzo appuntamento del tavolo istituzionale – si legge in una nota – e nonostante la latitanza aziendale delle ultime settimane, che faceva sperare in un ripensamento sulla chiusura totale dell’attività Toscana, Bally non ha portato al tavolo nessuna novità confermando l’intenzione di chiudere Lastra a Signa come dichiarato mesi fa. Non sono valsi neppure gli interventi della Regione, tramite il consigliere Valerio Fabiani, e l’intervento del sindaco di Lastra a Signa, Emanuele Caporaso, volti a trovare soluzioni alternative all’espulsione dei lavoratori dal mondo del lavoro. Bally continua per la propria strada, incentivando economicamente i lavoratori che singolarmente rassegnano le proprie dimissioni piuttosto che affrontare una discussione globale”.

E ancora: “UilTucs Toscana e Filcams Cgil rimangono vigili affinché si arrivi a una soluzione che tuteli tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori e il tessuto economico e produttivo del distretto”. “Martedì 18 ci riuniremo con i lavoratori Bally – dice Yuri Vigiani della Segreteria della Filcams Cgil di Firenze e responsabile per la zona di Scandicci – e in quella occasione discuteremo dello stato delle cose, riportando quanto emerso nell’ultimo incontro e stigmatizzando l’arroganza con cui Bally sta affrontando la vertenza verso le maestranze ed il territorio. Non escludiamo di indire iniziative sia locali che di carattere nazionale”. “Abbiamo lavorato con impegno per individuare delle soluzioni che possano garantire un futuro ai lavoratori e salvaguardare il tessuto produttivo di Lastra a Signa, – aggiunge Giuseppe Franzone, responsabile UilTucs Toscana per la zona di Scandicci – l’azienda ha il dovere di considerare le opportunità che le sono state offerte e di assumersi le proprie responsabilità sociali. Continueremo a monitorare la situazione affinché si trovi una soluzione condivisa e sostenibile per tutti i lavoratori coinvolti”.