Glass Globe, durissimi gli avvocati: “Il nome del locale non venga mai più associato all’omicidio di Maati”

CAMPI BISENZIO – E’ una nota durissima quella che gli avvocati Niccolò Moriconi e Francesco Mazzei hanno scritto per tutelare i loro assistiti, Paolo Bartelloni e Andrea Ceri, rispettivamente legale rappresentante e direttore del Glass Globe. Con parole che vogliono fare chiarezza dopo quanto accaduto nella notte del 29 dicembre e l’omicidio Maati Moubakir in […]

CAMPI BISENZIO – E’ una nota durissima quella che gli avvocati Niccolò Moriconi e Francesco Mazzei hanno scritto per tutelare i loro assistiti, Paolo Bartelloni e Andrea Ceri, rispettivamente legale rappresentante e direttore del Glass Globe. Con parole che vogliono fare chiarezza dopo quanto accaduto nella notte del 29 dicembre e l’omicidio Maati Moubakir in via Tintori: “Il locale è completamente estraneo ai fatti, nessuna lite è iniziata all’interno della discoteca”. Lo dicono e lo ribadiscono con forza.

E poi spiegano: “Le autorità inquirenti hanno potuto appurare, attraverso la visione delle registrazioni delle videocamere di sorveglianza immediatamente messe a disposizione delle forze dell’ordine, che i tre indagati non erano presenti né all’interno del locale, né al di fuori
dello stesso; inoltre, sono stati gli stessi indagati a dichiarare agli inquirenti che non erano dentro il Glass Globe la notte fra il 28 e il 29 dicembre, ma che erano addirittura presso un altro locale a Firenze”. E ancora: “Il delitto è stato commesso a una notevole distanza dal luogo dove ha sede la discoteca ma, soprattutto, è successo tutto dopo circa due ore dalla chiusura del locale”.

Il Glass Globe, fra l’altro, da allora è rimasto chiuso: “Nessuno – ha spiegato Ceri – ci ha imposto di farlo, è stata una decisione spontanea, in segno di rispetto per quello che è successo. Ma in poco tempo le prenotazioni per la serata in cui è prevista la riapertura, il 25 gennaio, sono precipitate da oltre trecento a neanche cinquanta. Il danno d’immagine subito, insomma, è facilmente intuibile”. E ancora: “E’ impossibile che qualcuno possa entrare all’interno della discoteca con un coltello o che sia armato: ci sono quattro persone a perquisire all’ingresso, di cui una con il metal detector, tre si occupano degli uomini, una delle donne. E chi entra deve mostrare il proprio documento di identità”. Infine l’affondo finale: “Sono già partite alcune querele, compresa quella al sindaco di Certaldo, che ha usato parole assolutamente fuori luogo. Ma le ho fatte, oltre che per tutelarci, anche  perché c’è chi sta “approfittando” della morte di un ragazzo soltanto per soddisfare i propri scopi personali, persone che hanno comprato la casa qui vicino pur sapendo che c’era una discoteca, da oltre cinquant’anni, e che adesso vorrebbero venisse chiusa”. Ancora più duri i due legali: “Il Glass Globe non venga mai più associato all’omicidio di Maati
Moubakir”.