Michela Noli e tutte le donne vittime di violenza: il Teatrodante Carlo Monni le ricorda con “Alfabeto al femminile”

CAMPI BISENZIO – “Alfabeto al femminile”, scritto da Valentina Cappelletti e Cristina Pelissero, ovvero un viaggio poetico e intenso attraverso storie vere che raccontano la forza, le lotte e le esperienze di donne che non hanno più voce, è lo spettacolo che andrà in scena domenica 24 novembre alle 18 al Teatrodante Carlo Monni, in vista […]

CAMPI BISENZIO – “Alfabeto al femminile”, scritto da Valentina Cappelletti e Cristina Pelissero, ovvero un viaggio poetico e intenso attraverso storie vere che raccontano la forza, le lotte e le esperienze di donne che non hanno più voce, è lo spettacolo che andrà in scena domenica 24 novembre alle 18 al Teatrodante Carlo Monni, in vista della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre. Interpretato dagli attori della compagnia Quinte OFF, lo spettacolo con la regia di Valentina Cappelletti, è dedicato alla memoria di Michela Noli ed è un inno alla forza e alla libertà delle donne, ma anche un’occasione per riflettere sull’importanza di prevenire e combattere ogni forma di violenza. Tutto il ricavato della serata sarà devoluto a sostegno di Artemisia Centro Antiviolenza, impegnato da anni nella tutela e nel supporto delle vittime di violenza.

Attrici e attori, dai 16 agli 80 anni, guideranno il pubblico attraverso le lettere di un alfabeto immaginato, evocando vite, amori e dolori di donne straordinarie e comuni, coraggiose e sofferenti. Con un delicato equilibrio tra poesia, ricordo e ironia, lo spettacolo passa da filastrocche leggere a narrazioni che tolgono il respiro, dando voce alle storie più amare e dolorose. Al termine dello spettacolo interverranno diverse personalità, fra cui Massimo Noli e Paola Alberti Noli, genitori di Michela, insieme a Selvaggia Prevete di Artemisia Centro Antiviolenza. Parteciperanno anche Alessandra Petrucci, rettrice dell’Università degli Studi di Firenze, Maria Paola Monaco, delegata della Rettrice all’inclusione e alla diversità, e Teresa Megale, delegata alle attività di spettacolo dell’Università. Interverranno inoltre Sandra Gesualdi, direttrice generale della Fondazione Accademia dei Perseveranti, Federica Petti, vicesindaco e assessora a istruzione, cultura e politiche di genere del Comune di Campi Bisenzio, e Cristina Pelissero, co-autrice dello spettacolo. 

“Crediamo fermamente che occorra parlare di violenza di genere in ogni ambito e con ogni linguaggio – dice Petti – con una particolare attenzione nel fornire gli strumenti per uscire dalla violenza. Per questo credo che il teatro abbia il potere di parlare a un pubblico più ampio, un momento importante di riflessione e di conoscenza, affinché la lotta al patriarcato e alla violenza di genere diventino patrimonio comune”. “Il teatro da sempre è luogo dove la vita si racconta – aggiunge Gesualdi – la narrazione, può riuscire a diventare denuncia, coscienza e impegno. Il femminicidio è un omicidio che ha una matrice basata sul potere, quel potere che gli uomini pensano di avere sulla vite delle donne. Raccontarlo, riflettere, indicare gli strumenti per combatterlo è un atto civico”.

“Artemisia è lieta di partecipare a questo importante spettacolo – dicono da Artemisia Centro Antiviolenza  – che vuole dare voce a racconti di vita, amori e dolori di donne vere, donne forti, donne libere in una serata di sensibilizzazione che ci condurrà in un viaggio poetico tra le pagine di un alfabeto immaginario. Parte del ricavato sarà devoluto a sostegno dei percorsi di fuoriuscita dalla violenza di donne e bambini. Artemisia ringrazia di cuore per questo prezioso e concreto supporto”. “Formazione e informazione, sensibilità, educazione – aggiunge Alessandra Petrucci – sono queste le parole d’ordine per dare voce a chi non ha il coraggio di farsi sentire, per tessere una rete di collaborazione e solidarietà, per sostenere i più deboli, i più vulnerabili, i più indifesi”. “Dal 15 maggio 2016, – concludono Massimo Noli e Paola Alberti Noli – giorno in cui nostra figlia ha perso la vita per mano dell’ex marito che subito dopo si è suicidato, portiamo la nostra testimonianza per sensibilizzare sul tema della prevenzione del femminicidio e della violenza di genere, presentando una proposta di legge che preveda la possibilità di essere perseguiti per omissione di soccorso nel caso in cui non si denunci l’intento omicida e l’obbligo di infrangere il segreto professionale da parte dello psicologo quando è in pericolo la vita del proprio paziente e di altre persone”.