SESTO FIORENTINO – Sulla sentenza della Consulta relativa alla cosiddetta legge Calderoli, ovvero la “riforma” delle autonomie regionali, il Comitato sostiene che “quella legge contiene elementi contrari al dettato costituzionale, ben sette. Non si tratta di virgole o di particolari: la Corte ha considerato anticostituzionali le parti centrali di quella legge. Dunque il movimento di italiani che si è mobilitato protestando, avanzando obiezioni e avvertendo dell’illegalità di quei meccanismi per tanto tempo aveva perfettamente ragione”.
“Protestavamo, a ragione, per difendere diritti e valori garantiti dalla nostra Costituzione, – prosegue il Comitato – violati da quella legge e da chi l’ha proposta e imposta al Parlamento, esponenti delle forze politiche di destra al governo del paese. Nello stesso senso e con lo stesso spirito continuiamo a guardare con forte preoccupazione ad alcune proposte e disegni di legge (il “premierato”, la “riforma” della magistratura) che a nostro avviso rappresentano una visione del tutto incompatibile con i saggi meccanismi di equilibrio del sistema repubblicano, arrivando a mettere in pericolo gli stessi valori democratici dettati dalla Costituzione”.
“Siamo pronti a continuare la mobilitazione e l’impegno contro la Legge Calderoli – conclude la nota – e contro ogni proposta di legge che tenti di disegnare una visione di paese completamente diversa da quella prevista dalla nostra Costituzione. Lo faremo con lo strumento referendario, ove necessario, e lo faremo con iniziative, mobilitazioni e discussioni. Saremo vigili e presenti per sottolineare all’opinione pubblica i pericoli insiti in questo disegno complessivo di revisione del nostro assetto costituzionale. La ragione e la legge sono dalla nostra: continueremo a dimostrarlo”.