FIRENZE – “Rendere Targetti nuovamente competitiva sul mercato globale, per questo ha presentato un piano industriale di rilancio”: questa la “presa di posizione” di Confindustria Toscana centro e costa in seguito allo sciopero dei giorni scorsi e alla possibilità di cinquanta esuberi fra i novanta lavoratori attualmente occupati all’interno dell’azienda. “Il piano – si legge nella nota – mira a salvaguardare e rilanciare Targetti quale marchio di eccellenza del “Made in Italy”, valorizzandone la storia e il know-how, ma rendendola, al contempo, capace di agire sull’arena internazionale con prodotti innovativi e competitivi in termini di costi e performance. Gli interventi illustrati rappresentano, d’altro canto, l’unica alternativa possibile ad una situazione di crisi ormai perdurante negli anni e confermata anche nell’ultimo periodo (dal 2021 a oggi), che, in assenza di interventi, rischia di essere presto irreversibile. Il 2024 si chiuderà, infatti, con una rilevante perdita, ulteriormente peggiorativa rispetto ai non brillanti risultati fatti registrare negli ultimi anni”.
E ancora: “Pur nel preoccupante quadro sopra descritto, la proprietà ha confermato la volontà di voler ulteriormente investire su Targetti, seguendo tre principali direttrici: rinnovare i prodotti e potenziarne lo sviluppo; cambiare e rinnovare il modello distributivo e le politiche commerciali e di marketing; razionalizzare e adeguare la capacità produttiva, attualmente sovradimensionata rispetto alle effettive esigenze di mercato e con costi non più sostenibili. Le tre direttrici di intervento hanno, in ogni caso, come elemento chiave e centrale il mantenimento, a Firenze, sede storica, di tutte le attività di indirizzo, sviluppo, controllo e gestione, concentrando, invece, le attività produttive presso il più efficiente e moderno sito di Nusco in provincia di Avellino”.
“Gli interventi sugli organici della struttura produttiva – conclude la nota di Confindustria – saranno, in ogni caso, accompagnati da misure di tutela occupazionale che puntano alla ricollocazione professionale, anche all’interno del gruppo, del personale interessato. Per quanto riguarda, inoltre, le strutture centrali che rimarranno presso la sede di Firenze, è previsto l’inserimento di nuove figure specializzate. Punto fermo del piano resta, in ogni caso, la disponibilità dell’azienda a collaborare con tutte le parti interessate, al fine di individuare e mettere in campo tutte le possibili soluzioni che possano garantire, da un lato, la massima salvaguardia occupazionale, e, dall’altro, al contempo, il rilancio dell’azienda per il necessario superamento delle attuali difficoltà”.