Movimento 5 Stelle: “Quelli traditi siamo noi: violati i patti, il rispetto dei valori e “gabbato” il voto elettorale”

CAMPI BISENZIO – Dopo gli ultimi accadimenti nella maggioranza campigiana, c’è la presa di posizione del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle – nel frattempo passato ufficialmente all’opposizione – di Fabio Cassataro ed Ernesto D’Agati, che martedì in consiglio comunale sarà “oggetto” di una mozione di sfiducia come vice-presidente del consiglio stesso. E che si […]

CAMPI BISENZIO – Dopo gli ultimi accadimenti nella maggioranza campigiana, c’è la presa di posizione del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle – nel frattempo passato ufficialmente all’opposizione – di Fabio Cassataro ed Ernesto D’Agati, che martedì in consiglio comunale sarà “oggetto” di una mozione di sfiducia come vice-presidente del consiglio stesso. E che si lascia andare anche ad alcune considerazioni personali. E’, quello del M5S, un lungo comunicato con cui ripercorre tutte le ultime vicende: “Non abbiamo risposto fino a oggi, dopo continui attacchi gratuiti e strumentali, fra l’altro travalicati anche sul piano personale che ne sottolineano la puerilità e il cattivo gusto; attacchi tutti volti a nascondere le reali responsabilità di un clamoroso tradimento politico da tempo pianificato. Capiamo la difficoltà di cercare di giustificare di fronte all’opinione pubblica la cacciata del movimento dalla maggioranza, agitando due astensioni e fumosi discorsi di scarsa collaborazione. Infatti consideriamo ridicola l’accusa di avere sempre boicottato la maggioranza, la prova è che fin dall’inizio della consiliatura il consigliere D’Agati si è astenuto due volte e il consigliere Cassataro un’unica volta all’ultimo consiglio, e in entrambi i casi per tematiche dalle forti connotazioni ambientali care al Movimento, ma evidentemente non a questa maggioranza che usa l’ambientalismo di sinistra come foglia di fico”.

“L’accusa inoltre di non avere concertato l’astensione con la maggioranza non tiene conto dell’ennesima richiesta di un incontro chiarificatore con il sindaco per parlare di questa e altre questioni, fino a poco prima del consiglio comunale sulla tramvia, richiesta non accolta. Tutto questo all’apice di un mancato rispetto tra le forze politiche verso il gruppo del M5S, che è sempre stato marginalizzato nell’azione governativa e mai coinvolto nelle scelte; perfino dai due assessori Della Giovampaola e Baldazzi, che dovevano essere espressione del Movimento, e che invece non hanno mai relazionato o condiviso il loro operato con gli eletti; non accettiamo infatti lezioni da chi non si è mai sentito parte del M5S, né tanto meno da chi ha cercato nel Movimento solo il risalto personale, ma nulla ha prodotto del programma politico, né ha mai preso posizione anche quando i valori del proprio Movimento venivano calpestati; e oggi si permette di accusare d’inerzia anche i nostri coordinatori, solo perché non si sono giustamente prestati a calarsi al livello degli interessi di bottega”.

“Dopo la miope scelta politica di attaccare i due consiglieri al fine di cercarne l’isolamento per costringerli alle dimissioni, si è preteso che il Movimento al suo interno agisse da mero esecutore delle proprie ambizioni politiche, espellendo i consiglieri non graditi, ancora una volta dimostrando solo di voler usare il Movimento come una personale propaggine. Eppure i nostri voti sono stati fondamentali per la vittoria elettorale del 2023 fino ad arrivare all’approvazione di atti importanti come il bilancio e il Poc. In un anno, nonostante fossimo depotenziati dalla presenza di due consiglieri come Trapassi e Pignatelli in palese contrasto, abbiamo prodotto molti atti e cercato di stoppare gli appetiti peggiori”.

“Rivendichiamo il significato in coscienza di quell’astensione su una semplice mozione, che era nell’interesse di questa amministrazione, lasciare esprimere liberamente, dimostrando anche ai cittadini presenti in sala, che si vedranno espropriare le case e le attività, che un’opera destinata a rimanere per decenni, non potesse essere oggetto di speculazione politica, mentre era l’occasione di dimostrarsi guida responsabile della città e rendersi aperti alla discussione senza ideologici divieti. Invece in consiglio comunale i cittadini hanno assistito a un dibattito sterile con un continuo rimpallo di responsabilità, usando la contrarietà a questo atto per colpire ancora una volta il partito democratico, dicendo che i tempi per fare meglio erano esauriti e cosa peggiore mettendo cittadini e comitati gli uni contro gli altri. Noi consiglieri del Movimento riteniamo che sia stata un’occasione sacrificata a interessi di partito, senza preoccuparsi di costruire il più ampio consenso possibile, ancor più grave se chi ha vinto le elezioni lo ha fatto con i voti di una maggioranza relativa minoritaria della popolazione”.

“Dobbiamo constatare inoltre che il sindaco ha cambiato opinione rispetto a quando, nella sua precedente vita politica militante nel Partito Democratico si astenne sull’atto più importante per un’amministrazione pubblica, rappresentato dal bilancio; eppure in quel periodo non si registrò una persecuzione personale nei suoi riguardi, come oggi invece tristemente avvenuto. Oggi andiamo all’opposizione con la stessa volontà di svolgere il servizio civico che ci sta a cuore, senza scelte comode e mistificazioni, perché adesso tutti i cittadini sanno che il Movimento Cinque Stelle non è in vendita”.


“Voglio ricordare – queste le parole pronunciate da D’Agati a titolo personale – che una volta raggiunto l’obbiettivo di arrivare al governo della città, la maggioranza ha deciso di nominare un presidente del consiglio comunale di Fratelli d’Italia, anziché premiare l’apporto che il M5S aveva dato alla coalizione. Questo non ce lo siamo dimenticati. I fatti poi parlano chiaro. Dopo la decisione dei due consiglieri trapassi e Pignatelli (capogruppo) che hanno abbandonato il Movimento per passare con Fare Città, la tattica di mettere tutti contro tutti, assessori compresi, che hanno abboccato dando addirittura le dimissioni, ha funzionato, bravo sindaco. Una responsabilità in seno ai nostri coordinatori questa alleanza partita male, gestita altrettanto e finita peggio, ci auspichiamo un cambiamento quanto prima. D’ora in poi, niente più scuse per il primo cittadino: obbligo di portare risultati concreti per i campigiani, perché il Movimento 5 Stelle sarà sempre lì a vigilare, come ha già dimostrato finora”.