Via San Giusto, i residenti sbottano: “Non possono far passare i cavi della tramvia a 45 centimetri dalle nostre case”

CAMPI BISENZIO – “Non possono far passare i cavi della tramvia a neanche un metro dalle nostre abitazioni”: non ci stanno i cittadini che vivono e lavorano in via San Giusto (e via Masaccio) e alzano la voce sulla variante al progetto originario relativo a rotaie e tram che dovrebbe portare la linea 4.2 della […]

CAMPI BISENZIO – “Non possono far passare i cavi della tramvia a neanche un metro dalle nostre abitazioni”: non ci stanno i cittadini che vivono e lavorano in via San Giusto (e via Masaccio) e alzano la voce sulla variante al progetto originario relativo a rotaie e tram che dovrebbe portare la linea 4.2 della tramvia nei pressi di Villa Rucellai. Un progetto che rientra nell’ambito dei finanziamenti Pnrr e che quindi ha delle scadenze ben precise. Un progetto su cui si discute da tempo, che è stato oggetto nei giorni scorsi, nel suo complesso, di un’affollatissima assemblea organizzata dal Pd campigiano alla Casa del popolo di San Donnino e che a questo punto verte essenzialmente su due punti: il passaggio da piazza Aldo Moro o, come da variante, da via San Giusto. Un progetto (ma non solo) che è stato anche all’origine della crisi che sta investendo la maggioranza che siede in consiglio comunale con l’astensione da parte dei consiglieri M5S alla mozione presentata dal Pd nell’ultima seduta. Ma questa è un’altra storia.

E che prevede diciassette espropri, nel caso la variante al progetto originario venga approvata, per far passare la tramvia da via San Giusto. Sono amareggiati i cittadini che qui hanno le loro abitazioni e lo hanno dimostrando anche ieri mattina “srotolando” sul muro di una casa uno striscione di 3×5 metri con la scritta “Espropri causa variante” e sul quale è riportata la fotografia scattata dall’alto con le abitazioni e le aree interessate dagli espropri: otto sul lato sinistro e nove sul lato destro della strada. “Non possono chiuderci in casa, perché il passaggio della tramvia porterebbe solo a questo” le parole più ricorrenti. Malumore accentuato dalla recente pubblicazione del documento che racchiude le criticità al progetto fra cui “maggiori disagi per utenza e cittadinanza, oltre che richiedere particolari accorgimenti al fine di limitare l’impatto acustico”. Una decina i problemi evidenziati nella variante rispetto al tracciato originale, comprese “le maggiori difficoltà operative di esecuzione (dei lavori) e di sicurezza in quanto risultano presenti vincoli legati alla presenza di fabbricati e relative pertinenze”.

E’ sufficiente pensare ai pozzetti delle fogne o alle utenze domestiche solo per fare due esempi. Una questione che i residenti nella zona hanno affrontato fin da subito con una raccolta firme che ha raggiunto quasi 800 adesioni e che adesso vorrebbero riproporre. Una protesta che potrebbe ampliarsi anche con la realizzazione di una serie di striscioni da distribuire a tutti coloro che desiderano sposare la loro causa e con una serie di iniziative ancora allo studio. “Ci sono famiglie che abitano qui anche da oltre trent’anni – concludono – e che non hanno certo intenzione di vedere stravolta la loro vita a causa della tramvia”. Il 25 ottobre, intanto, è la data fissata per la Conferenza dei servizi sull’argomento e che qualche risposta in più non solo potrebbe, ma dovrebbe darla.