Lega: “Poca sicurezza in città e baby gang. Ma il Comune di Prato risponde con educatori di strada e corsi di calligrafia cinese”

PRATO – La Lega torna sulla questione sicurezza. E lo fa con un lungo comunicato in cui critica le ultime decisioni prese dall’amministrazione comunale pratese. “Negli ultimi mesi, – si legge nella nota – la nostra città è stata teatro di gravi episodi di violenza che coinvolgono bande di ragazzi, per lo più immigrati di […]

PRATO – La Lega torna sulla questione sicurezza. E lo fa con un lungo comunicato in cui critica le ultime decisioni prese dall’amministrazione comunale pratese. “Negli ultimi mesi, – si legge nella nota – la nostra città è stata teatro di gravi episodi di violenza che coinvolgono bande di ragazzi, per lo più immigrati di diversa etnia. Questo senza dimenticare danneggiamenti, schiamazzi, notti insonni per i quei pratesi che continuano, malgrado tutto, a lavorare e a voler riposare. Spesso si tratta di veri scontri etnici, intrisi di tensioni razziste rivolti anche verso il nostro modo di vivere (da cui i danneggiamenti) e rappresentano una minaccia diretta non solo per i loro protagonisti, ma anche per i cittadini che, da semplici spettatori, si ritrovano prigionieri di un clima di insicurezza crescente, col rischio di venire travolti da orde di rampolli barbari o accoltellati al minimo ammonimento che dovessero loro rivolgere”.

“Ma in risposta a questa escalation di risse e allarmanti episodi con l’uso di coltelli, – prosegue la Lega – il Comune ha deciso di intervenire con la presenza di educatori di strada. Non è questa la soluzione e non deve essere questo lo schermo all’incapacità di un Comune di contribuire alla sicurezza collettiva dopo anni di apertura totale e indiscriminata delle porte delle porte della città. È innegabile che l’educazione abbia un ruolo fondamentale nella crescita ma presentarla come la panacea a un problema di tale portata maschera il tentativo del Pd di addossare la colpa a chi – secondo una certa visione politica – non accoglie in maniera conforme ai dettami della sinistra. “Sarebbe interessante capire meglio quali siano queste linee guida di accoglienza, dato che la situazione attuale è il risultato di una gestione superficiale e indiscriminata dell’accoglienza stessa”, sottolinea l’onorevole Elisa Montemagni, commissario provinciale del partito (nella foto).

E ancora: “Per tutta l’estate, il centro storico è stato scenario di risse quasi quotidiane, come confermato dalle testimonianze di alcuni coraggiosi giovani. Davanti alle scuole sono comparsi coltelli e si è sparso sangue. La paura si è insinuata tra i ragazzi, disarmati e disorientati, ai quali il Comune risponde con iniziative che, francamente, appaiono più simili a “giochini” in salsa multietnica. Un esempio su tutti è l’iniziativa prevista al mercato coperto del Macrolotto 0, uno spazio vuoto e dispendioso, voluto dalla precedente amministrazione Pd. Anche qui, si continuano a proporre attività ordinarie, come un corso di calligrafia cinese rivolto ai bambini, senza alcun impatto reale sulla sicurezza, mentre l’organico della polizia municipale resta sottoaddestrato e insufficiente. L’ultima notizia riguarda il mancato finanziamento dei corsi di formazione per il nuovo personale da parte della Regione (sempre di Pd si parla): una scelta che indebolisce ulteriormente la capacità di deterrenza della polizia locale e la sicurezza degli stessi operatori. Nel frattempo, in molte zone popolari della città, il degrado e lo spaccio la vita impossibile agli stessi residenti, persone fragili che dovrebbero invece ricevere tutela e protezione”.

“Piuttosto che criticare a priori i decreti del Governo di centrodestra e spendere denaro pubblico in iniziative poco incisive, – concludono – gli amministratori targati Pd potrebbero impegnarsi nell’applicazione concreta di tali norme, migliorandole dove necessario. La sicurezza non può essere lasciata al caso o alle iniziative di facciata: è un diritto essenziale che richiede risposte reali, non giochi di prestigio”.