Sviluppo sostenibile: il rilancio delle periferie grazie alla compensazione

CAMPI BISENZIO – La globalizzazione, che ha caratterizzato gli anni che vanno a cavallo tra il ventesimo e il ventunesimo secolo, ha dato i suoi effetti benefici all’economia mondiale, ma al tempo stesso ha creato tutta una serie di problematiche, che certamente ne appannano, e non di poco, l’efficacia. L’estremo sfruttamento dei lavoratori, il degrado […]

CAMPI BISENZIO – La globalizzazione, che ha caratterizzato gli anni che vanno a cavallo tra il ventesimo e il ventunesimo secolo, ha dato i suoi effetti benefici all’economia mondiale, ma al tempo stesso ha creato tutta una serie di problematiche, che certamente ne appannano, e non di poco, l’efficacia. L’estremo sfruttamento dei lavoratori, il degrado ambientale, le disparità sociali e la perdita delle identità locali, solo per citarne alcune. I modelli economici del prossimo futuro, obbligheranno le aziende ad elaborare annualmente una fotografia di quanto sia importante la loro impronta ambientale, sociale e di gestione nell’area dove lavorano. E da lì partire per attuare tutta una serie di misure che vadano nella direzione di innalzamento degli standard qualitativi della loro attività, per rimanere competitive sui mercati. Chiaramente questo dovrà avvenire non solo in Europa, ma in tutto il mondo, Cina compresa. Laddove gli obiettivi non siano possibili da raggiungere, le imprese dovranno necessariamente andare a ricercare investimenti sul territorio che le consentano di “compensare”, ovvero di incrementare la propria azione migliorativa sul territo dove operano. Quindi le periferie, per non dire le zone rurali o montane, avranno un ruolo determinante per lo sviluppo sostenibile delle nostre aziende e potranno al tempo stesso avere risorse importanti e insperate, rafforzando in maniera indissolubile comunità che spesso sono lasciate a se stesse. Con l’apporto delle imprese potranno essere risolti problemi come il dissesto idrogeologico grazie ad una gestione ecosostenibile di alto livello, potrà essere avviato un percorso di rigenerazione urbana grazie a infrastrutture sostenibili, sarà fortemente rafforzato il tessuto sociale grazie al sostegno agli enti del terzo settore. Paradossalmente le amministrazioni pubbliche più periferiche, ma anche quelle che si trovano spesso con poche risorse, saranno le più avvantaggiate, ma solo quelle che si faranno trovare pronte potranno veder crescere le loro comunità.

Massimo Cerbai, esperto in gestione ecosistemica ed energie rinnovabili