CAMPI BISENZIO – Settant’anni e non sentirli. O non dimostrarli. A voi l’imbarazzo della scelta. E una colonna sonora che potrebbe ispirarsi alla celeberrima “Notte prima degli esami” di Antonello Venditti. Già, perchè in questi suoi primi settant’anni di vita l’Autoscuola Gherardini (cinque sedi dislocate fra Signa, Campi Bisenzio e Poggio a Caiano più un Consorzio, sempre a Campi Bisenzio) di esami, teoria o pratica che fossero, ne ha visti e superati a migliaia. Impossibile quantificarli. Quello che invece è stato possibile “quantificare” è l’affetto di tanti amici che ieri pomeriggio hanno preso d’assalto piazza Fra Ristoro, nel centro di Campi Bisenzio, dove l’Autoscuola Gherardini aveva organizzato una serie di iniziative per celebrare questo importante traguardo.




(Fotografie Righi)
L’occasione, insomma, per festeggiare degnamente questi lunghi lustri – quattordici – che hanno fatto sì che quella “del Gherardini” sia l’autoscuola più longeva in tutta la Piana. Tanti ricordi, tanti aneddoti, tanti ragazzi di ieri che oggi hanno i capelli “imbiancati”. Per la precisione dal 1954 quando il pioniere fu Otello, il padre di Oriano e Daniela, che, insieme alla moglie Gina, aprì la prima autoscuola a Signa. La sede in via Roma, per poi spostarsi nei locali storici di piazza Stazione, dove si trova tuttora. Oggi le famiglie Gherardini e Mannori, arrivate alla terza generazione, continuano nel lavoro iniziato dal nonno mantenendo sempre intatta quella che era la sua filosofia: “Dobbiamo lavorare con impegno e professionalità, senza mai dimenticare la passione e l’allegria”.
Una lunga storia di emozioni e di rapporti personali, che spesso e volentieri sono rimasti inalterati con il passare del tempo. E non è un caso che chi ormai abbia preso la patente anche anni e anni fa, ancora oggi quando si incrocia con una delle generazioni “più attempate” dell’autoscuola, il rapporto sia tuttora di grande simpatia. “Sarà per questo che i nostri ragazzi si divertono a venire all’autoscuola Gherardini?”, concludono Oriano e Daniela. Noi crediamo sia proprio così.