SIGNA – Una ventina di quadri interamente ispirati al mondo del cappello. Ospitati in quella che è la loro sede “naturale”, il Museo della paglia di Signa, e che da domani, sabato 4 maggio, potranno essere ammirati fino al 23 maggio. I cappelli e i colori del signese Paolo Vannini, artista poliedrico (l’inaugurazione è fissata alle 11) e che in occasione di questa mostra donerà un’opera al museo. Una passione per la pittura, quella di Vannini, “esplosa” negli anni Sessanta, quando, durante la visita a una mostra a Parigi, rimase colpito dal movimento artistico d’avanguardia, in realtà un gruppo di pittori, per lo più francesi, che nella prima parte del Novecento dettero vita a un’esperienza di breve durata temporale, ma di grande importanza nell’evoluzione dell’arte, proprio perché ne proponevano l’innovazione. Una corrente denominata anche fauvismo (da fauves, in francese belve, selvaggi) proprio per la “selvaggia” violenza espressiva del colore, steso in tonalità pure. Da allora per Vannini è stata una ricerca continua, una cinquantina le mostre realizzate, nelle quali i colori, con toni alti o toni bassi, non sono mai mancati. Così, dopo l’ultima esposizione a Villa Caruso, adesso è la volta del Museo della paglia, prima di dedicarsi a quella che sarà un’antologica di tutte le tecniche sviluppate in questi anni (dalla china ai pastelli a cera, solo per citarne un paio), “perché quando dipingo – racconta – ancora oggi mi emoziono”.
P.F.N.