FIRENZE – “Costruiamo insieme un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale”. È lo slogan scelto quest’anno da Cgil, Cisl, Uil per celebrare il la giornata del 1 maggio. La manifestazione nazionale si svolgerà a Monfalcone, in Friuli Venezia Giulia. In Toscana, come sempre, saranno decine le iniziative, nel rispetto dei valori della festa e delle tradizioni locali, con cortei, comizi, commemorazioni, ma anche iniziative musicali e ritrovi festosi, che avranno luogo in tutte le province della nostra regione. “Una data, quella del 1 maggio, – si legge in una nota – che ancora una volta celebra il valore del lavoro, ma indica anche obiettivi, impegni, traguardi ancora da raggiungere. Tra questi, la necessità -ora come mai urgente- di dare forza e concretezza a un’Europa che sia fondata sui valori della pace, del lavoro e della giustizia sociale”.
Un’Europa, dicono Rossano Rossi (segretario generale Cgil Toscana), Paolo Fantappiè (segretario generale Uil Toscana), e Mattia Pirulli (reggente Cisl Toscana), “come comunità di persone e nazioni, in cui ognuno sia libero di vivere in pace e lavorare senza temere povertà, insicurezza, mancanza di rispetto, discriminazione, violenza, guerra o oppressione, che sappia proteggere i diritti umani fondamentali e realizzare concretamente il pilastro europeo dei diritti sociali. Per farlo è necessario rimettere al centro il lavoro, promuovendo l’occupazione, garantendone dignità e sicurezza, migliorandone le condizioni e lottando contro il dumping sociale, affrontando il problema del costo della vita, sostenendo la contrattazione collettiva e il dialogo sociale. In quest’ottica appare fondamentale respingere le politiche di austerità cieca: l’economia deve essere funzionale alle persone e non viceversa. Bisogna promuovere un nuovo modello economico incentrato sull’economia reale, sulla creazione di posti di lavoro, sul lavoro dignitoso e sulla ridistribuzione attraverso una tassazione equa e progressiva”.
E ancora: “Occorre attuare una politica industriale europea solida con investimenti pubblici e privati significativi ed efficaci, per garantire l’accesso universale a servizi pubblici di alta qualità. L’Europa che vogliamo deve essere anche in grado di garantire transizioni giuste, sia quella digitale, che sia basata su una digitalizzazione incentrata sull’uomo e su una regolamentazione efficace dell’IA, sia quella climatica. Sul tema dell’immigrazione occorre un approccio equo, basato sul diritto alla migrazione e all’asilo, rafforzando i percorsi migratori sicuri, legali e regolari, migliorando le tutele, i diritti e il sostegno ai migranti e ai richiedenti asilo all’interno dell’UE”.