A Sinistra per Signa: “Ecco perché abbiamo scelto Monia Catalano”. E sulle polemiche con le Case del Popolo…

SIGNA – Giuseppe Caiolo (nella foto), coordinatore della lista civica “A Sinistra per Signa”, insieme a Giuseppe Renda e Francesco Stellacci, volti “noti” della sinistra signese, spiegano il perché della loro adesione alla candidatura civica di Monia Catalano alla carica di sindaco. “Innanzitutto voglio ringraziare Francesco Draghi, candidato indipendente per il PRC, – dice Caiolo, […]

SIGNA – Giuseppe Caiolo (nella foto), coordinatore della lista civica “A Sinistra per Signa”, insieme a Giuseppe Renda e Francesco Stellacci, volti “noti” della sinistra signese, spiegano il perché della loro adesione alla candidatura civica di Monia Catalano alla carica di sindaco. “Innanzitutto voglio ringraziare Francesco Draghi, candidato indipendente per il PRC, – dice Caiolo, che della lista è anche capo gruppo – per la correttezza dimostrata nell’avere ricordato che il sottoscritto non ha aderito alla lista di Rifondazione, lasciando il partito, ma non è mai stato espulso. A oggi resto un tesserato di Rifondazione Comunista, nonostante qualcuno, “malignamente” abbia parlato di una mia espulsione dal partito”.

“Molto più semplicemente, – aggiunge – siamo in continuità con quanto fatto negli ultimi 10 anni con Sinistra per Signa, ovvero dimostrando il nostro antagonismo alle politiche locali del Pd e delle giunte di Cristianini prima e di Fossi poi, nelle quali non ci riconosciamo come mai ci siamo riconosciuti. Questa volta, però, lo facciamo abbandonando la scelta di bandiera dei compagni di Rifondazione, che comunque rispettiamo, appoggiando l’innovativa idea civica di Monia Catalano, il cui progetto ci ha convinti con la scelta di mettere la partecipazione popolare al centro della propria proposta amministrativa. La partecipazione è stato uno dei punti cardine delle politiche progressiste negli ultimi decenni, PRC compreso, e riteniamo che la politica, se vuole ritrovare una propria identità, soprattutto a sinistra, debba ricominciare ritrovando il collegamento perso con la base popolare, sempre più sfiduciata verso le aggregazioni partitiche ormai autoreferenziate”.

A chi domanda come possa convivere una lista di sinistra con altre liste civiche d’appoggio a Monia Catalano, evidentemente espressione del centro-destra, Francesco Stellacci, già segretario comunale PRC, candidato sindaco e capo gruppo in consiglio comunale del partito di Bertinotti, risponde che “nel 2024 certi steccati ideologici possono essere superati se si condividono progetti e programmi, soprattutto a livello locale, dove i problemi non hanno colore. Nessuno di noi rinnega la sua provenienza politica, anzi, la rivendichiamo, ma in un Paese dove i flussi elettorali portano il Pd dal 40% al 17% e Fratelli d’Italia dal 3,5% al 30% nel giro di due legislature, bisogna capire che l’elettorato, sempre meno numeroso, ormai cambia il proprio indirizzo orientandosi più su base emotiva, giudicando contesti e proposte, che su scelte mutuate da un radicamento ideologico”.

Quanto alle recenti polemiche con l’Arci e le Case del Popolo che hanno chiuso le loro sedi al progetto di “A Sinistra per Signa”, a rispondere Giuseppe Renda, più volte consigliere comunale PRC): “Abbiamo chiesto di poter parlare ai nostri compagni e spiegare loro la nostra posizione nei luoghi da sempre per noi deputati a questi confronti: le Case del Popolo. La scelta di appoggiare Monia Catalano, cittadina apartitica, e non Giampiero Fossi, candidato del Pd, non vuol dire rinnegare le nostre convinzioni politiche, ma più semplicemente avere scelto una strada diversa per provare a cambiare l’indirizzo delle ultime amministrazioni che a Signa, a nostro avviso, sono rimaste lontane dai bisogni sociali più stringenti e dalle più banali politiche di gestione dei luoghi urbani”. E ancora: “Tuttavia capiamo la difficoltà espresse, soprattutto di comprensione di una strada, certo non facile, che abbiamo intrapreso, avendo comunque come obiettivo la tutela dell’interesse primario delle classi più deboli. E anche se riteniamo un controsenso democratico quello di averci chiuso le porte dei circoli, accettiamo serenamente questa scelta e di certo non saremo noi a voler polemizzare con chi rimane comunque storia della nostra storia: ieri, oggi e domani. A giudicarci, dentro o fuori dalle Case del Popolo, saranno i cittadini a cui chiediamo semplicemente di conoscere a fondo progetti e programmi dei singoli candidati prima di decidere a chi affidare il nostro futuro, ricordando che la nostra presenza fra le liste della coalizione Catalano rimangono garanzia d’equilibrio all’interno delle politiche amministrative di quello che, ci auguriamo, sarà il prossimo governo di Signa”.