CAMPI BISENZIO – Iniziata l’opera di demolizione delle ciminiere dell’ex inceneritore di San Donnino. Con una potenzialità di trattamento fino a 65.000 tonnellate l’anno, il progetto prevede la costruzione di due nuovi edifici, rispettivamente di 9.000 e 3.000 metri quadrati, su una superficie complessiva di 20.000 metri quadrati, che ospiteranno l’attività di recupero dei Raee, oltre alla realizzazione di una linea specializzata nel trattamento dei pannelli fotovoltaici a “fine vita”, al recupero funzionale dell’edificio dell’ex inceneritore e alla riqualificazione dell’area a verde. L’impianto di San Donnino, che ha visto l’inceneritore in funzione per 13 anni, dal 1973 al 1986, ospita attualmente un polo impiantistico utilizzato da Alia Multiutility per la gestione dei rifiuti urbani, simili e speciali, pericolosi e non pericolosi. Le opere di demolizione delle ciminiere, che proseguiranno per alcune settimane, rientrano in un più ampio progetto di riqualificazione strutturale dell’impianto e dell’area che lo ospita, in via di San Donnino, nel Comune di Firenze, dove è prevista la realizzazione di un impianto per la chiusura del ciclo dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) con tecnologie di ultima generazione, che da cronoprogramma entrerà in funzione nel giugno del 2026 e che rappresenterà un polo di eccellenza a livello nazionale per il recupero e la valorizzazione di metalli e materie preziose.
(Fotografie Riccardo Germogli)









Un investimento da 40 milioni, in parte finanziato, per 3 milioni e mezzo, anche con fondi Pnrr, che mette fine, come ha spiegato il presidente di Alia Multiutility, Lorenzo Perra (insieme a lui anche il sindaco di Campi Bisenzio, Andrea Tagliaferri, il sindaco di Lastra a Signa, Angela Bagni, gli assessori all’ambiente e ai lavori pubblici del Comune di Campi Bisenzio, Simona Pizzirusso e Tommaso Landi, e l’assessore all’ambiente del Comune di Sesto Fiorentino, Beatrice Corsi) a “un’area che ha segnato nel tempo la gestione dei rifiuti e di quello che era definito come il ‘bruciatore di Firenze’. Si parla di un’altra epoca, in cui non c’era né recupero di energia, né di materie prime. Basti pensare che allora in Italia gli inceneritori erano in tutto 250. Oggi invece si apre in modo ancora più chiaro la strada verso quello che è il concetto di economia circolare”. “In questo senso, – ha aggiunto Perra – la nascita, qui a San Donnino, di un impianto per il trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici segna in maniera chiara la strada verso il futuro, che renderà possibile il recupero di materiali preziosi dagli apparecchi non più utilizzabili. Dunque, nuove e importanti prospettive, ma senza dimenticare il nostro passato. È per questo che voglio inviare un grande ringraziamento, a nome dell’azienda che rappresento, a tutti i lavoratori che nell’impianto di San Donnino hanno prestato la propria opera, perché è anche grazie a loro che siamo diventati la grande e importante realtà che Alia è attualmente”.
‘Con l’abbattimento delle ciminiere – dice il sindaco di Firenze Dario Nardella – entra nel vivo la riqualificazione di questo impianto che diventerà un fiore all’occhiello a Firenze, ma anche in Italia per il recupero di rifiuti elettrici ed elettronici. Per troppi anni questo luogo è stato abbandonato e finalmente l’ex inceneritore lascerà il posto a una struttura moderna ed efficiente per il trattamento e la differenziazione dei rifiuti, anche quelli speciali”. “Dalla distruzione alla trasformazione della materia, il passo è compiuto. Il progetto di San Donnino testimonia l’impegno di Alia nell’essere assoluta protagonista di questa nuova fase basata sul recupero e sul riciclo, – aggiunge Alberto Irace, ad di Alia Multiutility – grazie agli oltre 1,1 miliardi di euro di investimenti messi in campo in Toscana, è previsto lo sviluppo di reti impiantistiche che vanno proprio in questa direzione. Entro il 2028 si concluderà l’attuazione di quanto previsto dal piano industriale di Alia Multiutility che prevede l’ammodernamento degli impianti di trattamento meccanico biologico di Case Passerini a Firenze e di via Paronese a Prato, la realizzazione dei biodigestori di Montespertoli e Peccioli, di un impianto di recupero di carta e cartone a Pistoia, di uno di recupero degli scarti tessili a Prato, il potenziamento di Revet a Pontedera per quanto riguarda il riciclo delle plastiche e degli impianti Wtc, che trasformano i rifiuti industriali che trasformano i rifiuti industriali, domestici e commerciali in combustibili alternativi e in materie prime chimiche”.
‘Questo è un momento storico, – aggiunge l’assessore regionale all’ambiente Monia Monni – con l’abbattimento delle torri dell’ex inceneritore di San Donnino si abbatte il simbolo di una storia che ha segnato profondamente sia questo territorio che la comunità che lo abita. È anche la dimostrazione tangibile di una volontà politica forte, la decisione di cambiare rotta nella gestione dei rifiuti e indirizzare il futuro verso la sostenibilità. Al posto di un inceneritore che ha generato conflitti profondi nascerà un luogo in cui saranno recuperati i Raee raccolti in Toscana e dai quali verranno estratte terre rare e metalli preziosi, una vera e propria miniera urbana, con evidenti benefici per l’ambiente ed elevata attenzione agli aspetti sociali e al recupero di posti di lavoro”. “A livello italiano la raccolta Raee è ben al di sotto del target europeo, addirittura in calo del 6% secondo le ultime rilevazioni, – conclude il presidente di Ato Toscana Centro Andrea Giorgio – per questo stimolare il riciclo di questo tipo di rifiuti è fondamentale. Questo progetto consentirà di migliorare ulteriormente i risultati di Firenze Città Circolare, incrementando la raccolta differenziata di materiali che sono molto preziosi da mandare a riciclo e che invece troppo spesso vengono smaltiti in maniera scorretta e non possono essere riusati”.