Il gruppo Estra è in Italia “tra le aziende più attente al clima”

PRATO – Il gruppo Estra, tra gli operatori leader nel centro Italia nel settore della vendita e distribuzione di gas naturale, attivo anche nella produzione di energia da fonti rinnovabili e nell’efficientamento energetico, si classifica tra le aziende più attente al clima in Italia. La ricerca 2024, stilata dall’istituto Statista in collaborazione con Pianeta 2030-Corriere […]

PRATO – Il gruppo Estra, tra gli operatori leader nel centro Italia nel settore della vendita e distribuzione di gas naturale, attivo anche nella produzione di energia da fonti rinnovabili e nell’efficientamento energetico, si classifica tra le aziende più attente al clima in Italia. La ricerca 2024, stilata dall’istituto Statista in collaborazione con Pianeta 2030-Corriere della Sera, ha coinvolto oltre 600 aziende, selezionate tra quelle con il maggior fatturato o quotate in Borsa. La classifica, giunta alla sua terza edizione, analizza il valore delle emissioni prodotte dirette (Scope 1) e indirette (Scope 2) di Co2 totalizzate dalle imprese in relazione al loro fatturato, nel periodo tra il 2020 e il 2022. Dall’indagine emerge come il settore della produzione energetica sia tra quelli più sensibili all’ambiente, come conferma la posizione ottenuta da Estra. Più nel dettaglio, il gruppo si posiziona in graduatoria al 19esimo posto tra le imprese del settore “energia e approvvigionamento delle materie prime” e al 66esimo posto sul totale delle aziende coinvolte.

“Il posizionamento ottenuto conferma la validità del percorso intrapreso in questi anni da Estra e l’impegno costante del nostro gruppo verso la realizzazione degli obiettivi green di sostenibilità nel contesto macro della transizione energetica, – ha dichiarato Francesco Macrì, presidente di Estra – alla base di tutto c’è l’investimento in innovazione e l’attenzione allo sviluppo di una cultura ambientale che permea il nostro gruppo a tutti i livelli”. Nel 2022 le emissioni prodotte dal gruppo Estra di Scope 1 (da combustione) e di Scope 2 (location based) sono state pari complessivamente a 11.557 tonnellate di CO2 con un fatturato di 1.177 milioni di euro, rispetto alle 10.246 del 2020 con un fatturato però di 760,7 milioni di euro.