FIRENZE – La Toscana presa a modello per la manutenzione dei fiumi in ambito urbano. Firenze e Pisa diventano esempi da seguire: sono due delle città italiane in cui i consorzi di bonifica fanno anche manutenzione dei fiumi. Per questo Anbi nazionale, complice la limitatezza delle risorse pubbliche da investire su questo fronte e la necessità di portare avanti queste attività indispensabili, ha lanciato la proposta di cambiare paradigma: i consorzi di bonifica del resto d’Italia si mettono così a disposizione anche per la manutenzione dei fiumi come già accade, appunto, a Firenze, Pisa e Milano. “La recente Legge di Bilancio approvata dal Parlamento e il contestuale obbligo di assicurazione a carico delle imprese contro gli eventi naturali certificano una verità evidente: le risorse pubbliche sono limitate; già da anni, i ristori statali non superavano il 10% dei danni miliardari subiti dai territori. Così, forti della piena coerenza dimostrata dai consorzi di bonifica con i cronoprogrammi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, abbiamo deciso, confortati anche da una sentenza del Consiglio di Stato, di metterci a disposizione delle Regioni per coadiuvare le indispensabili manutenzioni fluviali – ad annunciarlo è Massimo Gargano, direttore generale dell’associazione nazionale dei consorzi di gestione e tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi) -. Non vogliamo togliere competenze ad alcuno, ma solo assumerci delle responsabilità verso la sicurezza dei territori con la stipula di convenzioni, per le quali presenteremo a breve una proposta di normativa”. “È il valore dell’autogoverno e le positive esperienze di manutenzione dei fiumi in ambito urbano a Firenze, Milano e Pisa, che ci convincono a candidarci a ulteriori responsabilità nell’interesse collettivo”. aggiunge il presidente dell’Anbi Francesco Vincenzi.
“Siamo orgogliosi di essere presi a esempio per la manutenzione del reticolo idrografico di acque pubbliche anche negli ambiti urbani, come facciamo ormai dal 2014 anche a Firenze, – commenta Marco Bottino presidente di Anbi Toscana – qui, come in tutte le altre città capoluogo di provincia della nostra Regione, i consorzi di bonifica toscani concorrono alla manutenzione di fiumi e torrenti dentro e fuori dai centri abitati, mettendo in campo risorse economiche ingenti e sicure, poco meno di 100 milioni di euro l’anno, derivanti dalla raccolta dei contributi di bonifica sui territori”. “Le terribili immagini dell’alluvione di Campi Bisenzio e Prato dei mesi scorsi ci scuotono ancora e ci mostrano drammaticamente come la manutenzione dei nostri corsi d’acqua e la conseguente sicurezza idraulica del territorio siano fondamentali per prevenire disastri di questo tipo, – dichiara il sindaco di Firenze Dario Nardella – in questi anni è stato fatto un lavoro enorme per la sicurezza dell’Arno e del reticolo minore e se oggi il fiume non ci fa più paura si deve alle tante opere di mitigazione del rischio portate avanti con successo e lungimiranza. Il consorzio di bonifica è da sempre in prima fila per la tutela dei nostri corsi d’acqua e uno dei nostri principali alleati per la sicurezza dell’Arno e ci auguriamo che il buon esempio del lavoro sul nostro territorio possa estendersi anche in altre zone d’Italia”.