Angela Bagni, il “bilancio” di dieci anni da sindaco per salutare i cittadini: “E’ stato un lavoro di squadra, Lastra a Signa è una comunità più aperta”

LASTRA A SIGNA – “Quella di Lastra a Signa adesso è una comunità più aperta, il frutto di un importante lavoro di squadra con chi è stato al mio fianco in tutti questi anni, ma anche di condivisione e confronto con i cittadini”: Angela Bagni ha di fronte a sé gli ultimi mesi come sindaco […]

LASTRA A SIGNA – “Quella di Lastra a Signa adesso è una comunità più aperta, il frutto di un importante lavoro di squadra con chi è stato al mio fianco in tutti questi anni, ma anche di condivisione e confronto con i cittadini”: Angela Bagni ha di fronte a sé gli ultimi mesi come sindaco di Lastra a Signa: l’occasione giusta, quindi, per guardarsi indietro, per fare un bilancio di impegno lungo dieci a anni e che in precedenza l’aveva vista anche assessore al sociale (dieci anni) e vice-sindaco (cinque anni) quando era sindaco Carlo Nannetti. Ma anche per guardare al futuro: può “vantare” insomma l’esperienza necessaria per esprimere un giudizio sui cambiamenti che il Comune in riva all’Arno ha fatto registrare in questi quattro lustri. Senza dimenticare il suo impegno come consigliera in Città metropolitana dove si è sempre battuta per la parità dei diritti e l’uguaglianza di genere.

Sindaco quale è il suo stato animo quando mancano pochi mesi alla scadenza del mandato?

“Sono tante le sensazioni che sto provando in questo momento. Sicuramente è stata un’esperienza importante, altrettanto bella e che mi ha fatto crescere sia a livello politico che personale. Mi ha messo davanti delle sfide, così come fa la vita di tutti i giorni, che mi sembra di avere superato positivamente e che mi hanno permesso di raggiungere gli obiettivi che mi ero prefissata. Ma il merito va diviso anche con chi ha collaborato con me e di una “squadra”, assessori e tecnici, che si è sempre fatta ben volere. Ciò, al contempo, ha consentito di tirare fuori il meglio da ognuno di loro, al di là di quelle che potevano e possono essere le dinamiche politiche e personali”.

E’ cresciuta anche Lastra a Signa in questi anni?

“Ci siamo aperti alle esigenze dei cittadini, sentendoci sempre parte integrante con loro. Con un lavoro di condivisione e confronto, anche con la parte tecnica, che mi preme ribadire. Ha sempre prevalso il “noi” e non l'”io” personale, un aspetto questo che ha fatto in modo che la crescita fosse di tutti coloro che in questo arco di tempo hanno lavorato e si sono rapportati con l’amministrazione comunale. Al punto che posso dire che ognuno di loro, a sua volta, adesso è pronto per affrontare le sfide che gli si presenteranno sul proprio cammino”.

Quali sono i principali traguardi che ha raggiunto la sua amministrazione? E se c’è qualcosa che invece “si rimprovera”…

“Quello di garantire una visione proiettata nel futuro al centro storico di Lastra a Signa era uno degli obiettivi del mio programma e l’abbiamo raggiunto. Il lavoro sarà completato in modo definitivo dopo la ristrutturazione dell’Antico Spedale di Sant’Antonio grazie ai fondi Pnrr. Probabilmente avremmo potuto rendere il centro un po’ più animato, ma ciò non può dipendere solo dal lavoro del Comune…”.

Se ci fosse stata la possibilità di fare un terzo mandato sarebbe stata disponibile a ricandidarsi? Adesso invece cosa farà?

“Mi sarebbe piaciuto, ma sarebbe stata una decisione da valutare innanzitutto con il partito. Adesso cosa farò? Mi è sempre piaciuto viaggiare e ho già preso i biglietti per un viaggio che voglio fare dopo l’estate. Fortunatamente in questi anni sono sempre riuscita a coltivare i miei interessi e questo mi aiuterà anche nei prossimi mesi. Certo, il dispiacere di lasciare ci sarà, ma sono fasi della vita e vanno apprezzate tutte per quello che ti possono offrire. Un futuro in politica? Quello che eventualmente deciderò di fare dovrà piacermi, ma, soprattutto, dovrà permettermi di farlo con l’entusiasmo che mi ha sempre accompagnato fino a oggi, fino all’ultimo giorno da sindaco”.

Che Lastra a Signa lascia a chi verrà dopo di lei?

“Un Comune vicino alla gente, con un rapporto diretto con la cittadinanza, caratteristica che ho sempre ritenuto essenziale. In modo particolare sui temi che riguardano tutti da vicino. Ma anche un Comune che può dire la sua, e con cognizione di causa, in quelle che sono le dinamiche di tutta l’area metropolitana”.