FIRENZE – Si alza il sipario su Pitti Immagine 2024 che trasformerà Firenze in palcoscenico internazionale di stili e tendenze. Al via oggi, 9 gennaio (fino al 12), Pitti Uomo, a seguire Pitti Bimbo (dal 17 al 19) per poi concludere con Pitti Filati (dal 24 al 26) nella tradizionale location della Fortezza da Basso. Giunto quest’anno all’edizione numero 105, Pitti Uomo presenterà le collezioni di 835 marchi e coinvolgerà una rilevante percentuale di brand esteri (il 43%), confermandosi punto di riferimento nell’attuale panorama internazionale per brand, designer, buyer e stampa specializzata.
Non solo una vetrina d’eccellenza per le collezioni autunno/inverno 2024-2025, ma anche un luogo che fa da specchio alle tendenze, alla creatività e alle nuove istanze che attraversano la società. Emblematiche le scelte come Guest designer di Luca Magliano e Steven Stokey-Daley, due giovani creativi che porteranno a Pitti Uomo molti spunti di riflessione, oltre allo spettacolo della loro moda. “Pitti Uomo è a tutti gli effetti un momento di confronto irrinunciabile che rende Firenze leader nel settore delle manifestazioni dedicate alla moda, – commenta Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine – dal nostro osservatorio speciale cogliamo la voglia dei brand di essere presenti, di farsi vedere e incontrare i clienti. Su questo fronte, siamo fiduciosi in una larga partecipazione di buyer esteri. In un contesto unico e spettacolare, che vede riuniti tutti i protagonisti della scena fashion internazionale, Pitti Uomo offre la possibilità di una overview unica sulle nuove collezioni e di ottenere feedback utili sull’andamento dei mercati e delle principali scene creative. ll lavoro di scouting del team Pitti è stato capillare e, come sempre, siamo convinti che la cornice fiorentina porterà ulteriore valore ai progetti speciali in calendario”.
PittiTime è il tema che “scandirà” Pitti Immagine 2024, ponendo al centro il concetto del tempo. Percepito, intuito, reale, virtuale, fuggevole, inconquistabile, il tempo come anche riflessione del nostro tempo. “Pensando alla manifestazione di gennaio, niente più della scansione temporale assomiglia a Pitti Uomo che, puntuale, a ogni stagione arriva per proporre, presentare, confrontarsi, anticipare, cambiare – aggiunge Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine – e sul tempo riflette anche la moda, accelerando le collezioni in sincopate sequenze di capsule, stabilizzandosi nel timeless, definendo il quiet luxury di capi che non passano, nella continua ricerca di un heritage identitario come segno di continuità. Un percorso incessante in avanti e indietro attraverso citazioni e referenze che sembrava impossibile veder tornare, in un clima che annulla le stagioni e cambia i riferimenti”.
Sara Coseglia