Teatrodante Carlo Monni: la riapertura con Marco Bocci in “Lo Zingaro”. Via all'”operazione rilancio”

CAMPI BISENZIO – Marco Bocci, attore volto noto del grande e piccolo schermo – dal ruolo del commissario Scialoja nella serie di Stefano Sollima “Romanzo criminale” a quello di Domenico Calcaterra in “Squadra antimafia” – sabato 13 gennaio alle 21 sarà sul palco del Teatrodante Carlo Monni con “Lo Zingaro. Non esiste curva dove non si possa superare”, monologo emotivo e appassionato che intreccia […]

CAMPI BISENZIO – Marco Bocci, attore volto noto del grande e piccolo schermo – dal ruolo del commissario Scialoja nella serie di Stefano Sollima “Romanzo criminale” a quello di Domenico Calcaterra in “Squadra antimafia” – sabato 13 gennaio alle 21 sarà sul palco del Teatrodante Carlo Monni con “Lo Zingaro. Non esiste curva dove non si possa superare”, monologo emotivo e appassionato che intreccia i destini di uno pilota d’auto senza nome e del mito della Formula 1, Ayrton Senna. Seguendo in parallelo la vita dello “Zingaro” e quella di Senna, il racconto rintraccia coincidenze, premonizioni, intuizioni. Il primo incontro con Senna, il primo gran premio visto dalla pista, il rapporto col padre, la scelta di correre, il legame profondo con la famiglia e il desiderio di crearne una propria. E ancora Senna, Senna ovunque. Senna è davanti agli occhi dello Zingaro in ogni curva, in ogni scelta, in ogni passo che fa alla ricerca di se stesso. Le attività del Teatrodante Carlo Monni sono a cura di Fondazione Accademia dei Perseveranti con la collaborazione e il sostegno di Regione Toscana, Comune di Campi Bisenzio, Chiantibanca, Unicoop Firenze (info e prezzi www.teatrodante.it).

Lo spettacolo – prodotto da Teatro Stabile d’Abruzzo per la regia di Massimo Maggi, da testo di Marco Bonini, Gianni Corsi e dello stesso Marco Bocci – è una scacchiera su cui la partita in gioco è quella della vita, della velocità, delle corse. Lo “Zingaro” del titolo è un appassionato di corse automobilistiche, ha l’ossessione di Ayrton Senna, un mito, un campione inarrivabile, ma pur sempre un modello a cui tendere e a cui guardare. Con Senna lo Zingaro ha in comune la passione per i motori, ma anche il numero 24 e una data: il 1 maggio che nel 1994 segnò la morte del campione brasiliano. Anche lo “Zingaro” verrà coinvolto in un incidente il 1 maggio di molti anni dopo, ma per lui non sarà la fine, anzi. L’incidente e la corsa all’ospedale permettono ai medici di individuare una malattia che se non scoperta lo avrebbe ucciso. Una storia che Bocci racconta con intensa partecipazione, perché la vicenda dello “Zingaro” è anche quella del suo interprete. L’incidente e la malattia sono fatti biografici che Bocci offre allo spettatore, disvelando grazie al teatro un pezzo di sé, chiedendo a chi assiste di farsi partecipe di un fatto di vita vera, di essere testimone del cambiamento dell’uomo Bocci prima che dell’attore Bocci, mentre lui osserva dall’esterno ciò che gli è accaduto per condividerlo, senza retorica, con sincerità. Per ulteriori informazioni Teatrodante Carlo Monni, 055 8940864 – WhatsApp e Telegram 346 3038170 – biglietteria@teatrodante.itwww.teatrodante.it