Teatro delle Arti, Io provo a volare, omaggio a Domenico Modugno

LASTRA A SIGNA – L’attore non vedente Gianfranco Berardi torna a far volare Domenico Modugno nel suo spettacolo Io provo a volare, in programma venerdì 17 novembre (ore 21), al Teatro delle Arti. Premio Ubu nel 2018, come miglior attore in Amleto take away, Berardi è evocativo, folgorante e dissipatorio, acceso da una luce interiore […]

LASTRA A SIGNA – L’attore non vedente Gianfranco Berardi torna a far volare Domenico Modugno nel suo spettacolo Io provo a volare, in programma venerdì 17 novembre (ore 21), al Teatro delle Arti. Premio Ubu nel 2018, come miglior attore in Amleto take away, Berardi è evocativo, folgorante e dissipatorio, acceso da una luce interiore in cui è artista non vedente (Rodolfo di Giammarco). Con  Gabriella Casolari, compone la compagnia Berardi Casolari, che crea un teatro attento ai conflitti che l’individuo ha con se stesso e con la realtà che lo circonda. Un teatro che pone l’attenzione sugli ossimori, sui paradossi e le contraddizioni dell’epoca attuale. Io provo a volare è una drammaturgia originale che, a partire da cenni biografici di Domenico Modugno, racconta la vita di uno dei tanti giovani cresciuti in provincia che cercano di realizzare il sogno di diventare artisti. Ed è proprio attraverso la descrizione delle aspettative, delle delusioni e degli sforzi che si articola il racconto.

La storia vede lo spirito di un custode di un teatrino di provincia che, a mò di vecchio capocomico, torna in scena ogni notte, a mezzanotte, in compagnia dei suoi musicisti all’interno del teatro, in cui mosse i primi passi. Così fra racconto, musica e danza, accompagnati dalle musiche di Modugno, interpretate da chitarra e fisarmonica, si rivivono episodi della sua vita: i sogni, gli incontri, gli stages, le prove, la fuga, la scuola, il primo lavoro e l’amaro rientro al paesino, al quale, dopo aver provato tutte le strade possibili, è costretto a tornare. Il lavoro quindi, utilizzando la figura di Modugno come simulacro, rende omaggio agli sforzi ed al coraggio dei lavoratori in genere e dello spettacolo in particolare, che, spinti da passione, costantemente si lanciano all’avventura in esperienze giudicate poco dignitose, solo perché meno visibili.