LASTRA A SIGNA – E’ “terremoto” nella giunta comunale di Lastra a Signa. Un terremoto che ha portato alla revoca delle nomine, da parte del sindaco Angela Bagni, al vice-sindaco Leonardo Cappellini. Una decisione maturata, così come si legge in una nota dell’amministrazione comunale “in seguito alla volontà di Cappellini di lasciare il Partito Democratico per passare ad Azione”. “Ho deciso di revocare la nomina e le deleghe da me attribuitegli all’inizio di questo secondo mandato, – ha detto il sindaco Bagni – la mia scelta tiene conto degli equilibri politici e delle alleanze sancite al momento della mia ricandidatura nel 2019 che voglio confermare in considerazione di quel patto e accordo politico con le forze che mi hanno sostenuta: Partito Democratico, Lastra Civica e Sinistra per Lastra”.
“Purtroppo – ha aggiunto il sindaco – a oggi non sussistono più le ragioni politiche alla base della sua nomina, quasi 5 anni fa, che teneva conto di accordi e rappresentatività di diverse sensibilità politiche all’interno del Partito Democratico. Il nuovo vice-sindaco sarà Emanuele Caporaso a cui andranno, oltre alle deleghe che ha già: lavori pubblici, manutenzioni straordinarie e nuove opere, urbanistica, edilizia privata, fondi europei e casa, anche quelle riguardanti la protezione civile, smart city, trasporti e mobilità. Assumerò io le restanti deleghe al commercio e sviluppo economico, marketing territoriale, sport e associazionismo”. “Proseguirò nel portare avanti gli obiettivi del programma di mandato – ha concluso il sindaco – insieme alla mia squadra di governo, guidata dalla correttezza e trasparenza nei confronti dei cittadini che mi ha da sempre caratterizzata. Ringrazio Leonardo Cappellini per avermi accompagnata nel mio percorso amministrativo e gli auguro buon lavoro nella sua nuova esperienza politica”.
A dire qualcosa in più è il segretario del Pd lastrigiano, Alessio Ducci: “Martedì 31 ottobre abbiamo appreso da un post su Instagram che Azione Firenze dava il benvenuto all’interno del partito al vice-sindaco di Lastra a Signa Leonardo Cappellini. Il Partito Democratico ha subito chiesto spiegazioni all’interessato il quale ha risposto che si era trattato di un errore. Successivamente abbiamo chiesto un incontro chiarificatore in cui Cappellini ha confermato la sua intenzione di passare in Azione, decisione ufficializzata per iscritto al segretario, al sindaco e al capo gruppo del PD lastrigiano. Riuniti gli organi di partito, sempre alla presenza del sindaco, è emerso in maniera unanime che erano venuti meno i presupposti di fiducia nei suoi confronti. Ringraziando Leonardo per l’impegno profuso in questi anni nel Partito Democratico, gli auguriamo buon lavoro per questo nuovo percorso politico appena intrapreso”.
L’ormai ex vice-sindaco tiene per il momento la bocca cucita e non intende in alcun modo commentare la decisione del sindaco, né le parole del segretario. Si affida invece a un documento “retroattivo”, ovvero le parole che aveva inviato al sindaco Bagni, al segretario del Pd lastrigiano e al capo gruppo in consiglio comunale, Duccio Zingoni: “Vi scrivo per confermare la mia decisione di partecipare al congresso provinciale di Azione, che avrà svolgimento sabato 11 novembre. Sono passati sei mesi, da quando, con identico spirito costruttivo, incardinato su un serio ragionamento politico di prospettiva, avevo allora individuato l’adesione ad Azione come strumento ed indice di crescita della proposta politica per le prossime elezioni. Affiorarono allora delle difficoltà, e con serenità, e per il bene del ragionamento politico stesso, maturai, in condivisione con altri, l’idea di posticipare tale scelta. Oggi, a pochi giorni dal congresso provinciale di Azione, credo siano caduti gli aspetti ostativi del momento, per cui con rinnovato spirito costruttivo, che è alla base del percorso intrapreso, rinnovo a voi la volontà di andare a rappresentare una forza politica che in comunione con il Pd, alla stregua della momentanea assenza di rappresentanti in molti consigli, è stabilmente collocata nelle maggioranze. Va da sé che le riflessioni politiche vanno ovviamente al disopra delle apparenze matematiche, e si collocano nelle opportunità di prospettiva futura. Come resta chiaro che queste vanno colte e condivise, perché possano essere prospettiche. Sono certo che sarete con me nell’affermare che la politica è anticipare i tempi e non ricorrere i problemi. Nel confronto di eri sera, un colloquio franco, di cui ringrazio Alessio e Duccio, aiutato dalla reciproca stima sottolineata, ho ampiamente motivato la scelta e la sua etimologia di prospettiva”.