Nasce PrismaLab, il nuovo polo culturale e spazio coworking pratese nel Macrolotto Zero

PRATO – Tremila metri quadrati incastonati tra via Filzi e via Pistoiese, nel Macrolotto Zero, nel pieno della Chinatown pratese: è PrismaLab, il nuovo polo culturale e spazio coworking per start up innovative, inaugurato ieri sera dal sindaco Matteo Biffoni. Sala lettura con 45 posti studio e prestito di libri, spazio coworking per sei start […]

PRATO – Tremila metri quadrati incastonati tra via Filzi e via Pistoiese, nel Macrolotto Zero, nel pieno della Chinatown pratese: è PrismaLab, il nuovo polo culturale e spazio coworking per start up innovative, inaugurato ieri sera dal sindaco Matteo Biffoni.

Sala lettura con 45 posti studio e prestito di libri, spazio coworking per sei start up, Punto Giovani Europa e area per il tempo libero con free wifi. E ancora: laboratori di ricerca della Casa delle tecnologie emergenti di Prisma, 1.000 mq di nuovissimi spazi che comprendono area bar e open space, postazioni di lavoro, sala riunioni attrezzata per videoconferenze, aula per seminari divulgativi ed eventi formativi con 60-100 sedute e con possibilità di tenere presentazioni e proiezioni, sala per registrazioni audio video e saletta riservata per telefonate, 250 mq destinati ai  laboratori innovativi  (Blockchain, Internet of Things, Intelligenza artificiale) e un’area dedicata al trasferimento tecnologico e alla realizzazione di progetti di ricerca e sperimentazione (R&S).

E’ il terzo e ultimo tassello che completa il Piano di innovazione urbana (Piu) di Regione Toscana e Comune di Prato, che sorge sui ruderi di un vecchio complesso industriale, l’ex filatura Pieri. Un investimento complessivo di riqualificazione del Macrolotto Zero, l’area a ridosso del centro storico della città tessile, sede di insediamenti ed attività cinesi, di 8,2 milioni di euro (6 da Regione e 2,2 dalle casse comunali), che insieme al nuovo polo PrismaLab, appena aperto, comprende il playground di via Colombo, sorto al posto di un deposito industriale abbandonato, e il Mercato coperto di via Giordano, dove prima c’era l’ex follatura Forti.

“Dopo anni di teoria, abbiamo pensato che fosse arrivato il momento – commenta il sindaco Matteo Biffoni – di portare funzioni pubbliche in un quartiere complesso come il Macrolotto Zero, dove fra l’altro non esistevano spazi pubblici. Una sfida difficile, ma possiamo dire di aver compiuto un passo fondamentale grazie al Piano di innovazione urbana”.