
Il compleanno è stato festeggiato da pochi giorni e ieri sera è stato celebrato con la qualificazione ai gironi di Conference League: tanti auguri Fiorentina!
FIRENZE – Alla fine dell’Ottocento, così come avveniva a Genova, Milano e Torino, anche a Firenze si sviluppò l’attenzione per il nuovo gioco che veniva dall’Inghilterra: il football. Il pallone, e un bel nugolo di uomini che gli correva dietro, fece la sua comparsa inizialmente nel parco di San Donato e poi sul prato del Quercione alle Cascine. I primi praticanti furono la comunità britannica residente in città, altri stranieri insieme a giovani nobili e benestanti, unici ad avere tempo libero in abbondanza per sperimentare nuovi passatempi. A Torino, nel marzo del 1898, venne costituitala Federazione Italiana Football (Fif), che solo nel 1909 cambiò il suo nome in Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc). L’8 maggio 1898 si disputò, sempre a Torino, il primo campionato italiano conquattro squadre, tre torinesi e il Genoa, che vinse il quadrangolare. Nel volgere di poche ore, davanti a qualche decina di spettatori e praticanti, cominciava la lunga storia del campionato di calcio italiano…
Firenze, anche se oggi facciamo fatica a crederci, era geograficamente lontana da quello che divenne il triangolo industriale italiano (Torino-Milano-Genova), basta pensare che la Fiat (Fabbrica Italiana Automobili Torino), nasceva l’anno successivo nel 1899. Da noi, nel 1898, il football divenne subito calcio, grazie alla tradizione secolare del calcio fiorentino a 27 (calcio storico o calcio in costume); la prima società, inevitabilmente, si chiamò Società del Giuoco del Calcio il cui presidente onorario fu l’allora sindaco di Firenze, il Marchese Pietro Torrigiani. Il gioco attecchì, ma non riuscì ad entrare in collegamento con l’Italia del Nord Ovest dove l’organizzazione federale e le competizioni calcistiche ebbero la loro evoluzione. In città nacquero numerose esperienze di cui la più importante, fino allo scoppio della prima guerra mondiale, fu il Firenze Football Club che vinse ripetutamente il girone toscano di Terza categoria, potendo contare anche sui soldati del 3° Reggimento Genio Telegrafisti di stanza a Firenze. La prima guerra mondiale segnò la fine del club per il grosso tributo di uomini caduti al fronte.
Nel dopoguerra le rappresentative cittadine più significative furono le squadre del Club Sportivo Firenze (fondato nel 1870 e che dette vita nel 1908 alla sezione calcio) e della Palestra Ginnastica Fiorentina Libertas (società costituita nel 1877 e che dal 1912 ebbe una sezione calcio). I Bianchi del Club Sportivo e i Rossi della Palestra Ginnastica Fiorentina Libertas si contesero il primato cittadino, sviluppando una forte rivalità, ma non riuscirono ad ottenere risultati significativi in campo nazionale, perdendo anche il predominio regionale che andò alle squadre della costa: il Livorno perse la finale nazionale del campionato 1919-20 contro l’Inter e il Pisa quella del 1920-21contro la Pro Vercelli. Con il nuovo ordinamento del 1922-23 Club e Libertas giocarono per due stagioni nella Seconda Divisione Nord girone F, ma nel 1923-24 il Club Sportivo retrocesse in Terza Divisione.
2 agosto 1926 la riforma del calcio italiano
Il 2 agosto 1926 la Carta di Viareggio cambiava l’organizzazione del calcio italiano, definendo un sistema competitivo a base nazionale. Così come era già avvenuto e avveniva in altri paesi d’Europa, iniziava la lunga marcia verso il girone unico che sarebbe approdata al campionato di serie A 1929-30. Il calcio, fenomeno popolare di dimensione nazionale, doveva essere rappresentato adeguatamente dalle più grandi città italiane in un torneo unico. È questo il motivo per cui avvengono, in vista del campionato metropolitano, numerose fusioni di vecchie società con la costituzione di nuove associazioni calcio: è il caso della Fiorentina, della Roma (formata addirittura da cinque club nel 1927), ma anche della Fiumana, del Taranto, del Bari e di tante altre. La Fiorentina nasce quando il gioco del calcio, in Italia, diventa maturo. E fu la nascita dell’Associazione Fiorentina del Calcio (questo il nome originario),una scelta obbligata, imposta dal marchese Luigi Ridolfi (i’ babbo della Fiorentina), che ne aveva l’autorità politica per la sua appartenenza al Partito Nazionale Fascista. La città di Firenze aveva il dovere di essere protagonista nel nuovo scenario, per questo andava costruita una squadra superiore alle forze della Libertas e del Club Sportivo che, loro malgrado, furono unite.
Era finito, anche per la nostra città, il tempo dei club che si disputavano il predominio cittadino, senza riuscire ad inserirsi nel massimo livello calcistico. La Fiorentina nasce per raggiungere un grande obiettivo: portare la squadra di Firenze a sfidare i giganti del football. L’ambizione a lottare contro i più forti, è questo il primo importante concetto da capire della nostra storia. La prima maglia della Fiorentina fu metà bianca e metà rossa (spezzata), ornata dal giglio rosso in campo bianco simbolo della città. La fusione avrebbe, nelle intenzioni del marchese, dovuto evitare quel tirocinio nelle serie minori, ritenuto poco dignitoso, ma non andò così. La Fiorentina ereditò dalla Libertas il titolo sportivo (Prima Divisione Nazionale) e il campo polveroso di via Bellini. Le prime stagioni rappresentarono il duro scotto da pagare, c’erano da superare le debolezze ed i vizi originari delle due società i cui quadri tecnici furono la base della prima Fiorentina. Nel 1926-1927 la squadra, fatta in fretta furia, arrivò sesta nel girone C di Prima Divisione; l’anno successivo, messa nel girone D, meridionale, fallì la vittoria del girone. Nel 1928-1929 ebbe luogo il cosiddetto campionato di assestamento che dette origine alla serie A e serie B: la Fiorentina arrivò ultima nel proprio girone e ripartì dalla serie B. I primi campionati, compreso quello disastroso del 1928-1929, servirono a temprare le capacità dirigenziali di Ridolfi.
Fu allora che Ridolfi (nella foto) scelse di gestire direttamente la società, concentrando su di se tutte le responsabilità sportive, organizzative e finanziarie. Nel campionato 1929-1930 la Fiorentina costruì finalmente una propria intelaiatura di squadra ed arrivò quarta in serie B. L’anno successivo, in linea con il programma stabilito, vinse il torneo e conquistò la serie A. Era il frutto della costruzione di un’identità precisa, con l’adozione di un nuovo colore sociale (il colore viola, utilizzato fin dall’amichevole con la Roma del 22 settembre 1929); una linea di comando snella e precisa, gestita dal marchese che sceglieva direttamente i suoi collaboratori. La pianificazione della crescita sportiva portò nel 1931-32 alla prima partecipazione al campionato di serie A, giocando nel nuovo Stadio del Campo di Marte – inaugurato il 13 settembre 1931 in un’amichevole contro l’Admira Vienna. Da quel momento, cominciò una nuova storia che, tuttora, tiene indissolubilmente unita la città di Firenze e la propria squadra di calcio.

La data di nascita della Fiorentina
Una società di calcio ha sempre un processo di gestazione complesso, per cui, specie nell’epoca fascista, dove venne soppresso lo stato di diritto, è estremamente difficile avere una precisa data di nascita. Il Museo Fiorentina ha affrontato la questione, ripristinando, come data di fondazione, il 29 agosto 1926. Era l’ultima domenica di agosto, nel 1926, e c’era una certa tradizione nel ritenere che nascere la domenica fosse benaugurante. Il 29 agosto è la data contenuta in tutte le pubblicazioni edite sotto la gestione di Luigi Ridolfi, fondatore e primo presidente: Fiorentina 1935-1936; Annuario dello Sport Italiano 1942; Almanacco Illustrato del Calcio Italiano 1943 (con una nota di Ridolfi allora presidente della Figc). La stessa data è riportata nell’Annuario degli Enti Federati e delle Società, pubblicazione ufficiale della Figc degli anni Cinquanta e nelle edizioni dell’Almanacco Illustrato del Calcio Italiano fino al 1970. Il 26 agosto 1926, data in cui per tanto tempo abbiamo festeggiato il compleanno della Fiorentina, Club e Libertas avevano ancora una loro vita organizzativa, tanto da partecipare separatamente, come riporta “La Nazione” del 28 agosto 1926, ad una riunione delle società calcistiche della zona Firenze-Prato-Pistoia.
E allora, ci siamo chiesti, da dove nasce la data del 26 agosto?
Compare, per la prima volta, sull’Almanacco del 1971. La spiegazione, come spesso succede, è banale: un rovesciamento del numero 9, insomma, un refuso di stampa che, anno dopo anno, era diventato storia. Dal 2016, grazie al lavoro del Museo Fiorentina, sull’Almanacco e sulle maggiori fonti sportive, è tornata la data del 29 agosto 1926. Detto questo, ogni giorno è buono per dire: tanti auguri Fiorentina.