Legambiente e i voli notturni su Peretola: “Nessun interesse economico può superare la tutela della salute della cittadinanza”

FIRENZE – “La nuova pista sposterebbe solo il disagio su Campi e Capalle, creando nuovi disagi a nuovi sorvolati”: questa la replica di Legambiente a Enac, Comune di Firenze e Toscana Aeroporti dopo l’incontro tenutosi a Palazzo Vecchio per esaminare il caso dei voli in ritardo che arrivano a Peretola durante le ore notturne. “Incontro […]

FIRENZE – “La nuova pista sposterebbe solo il disagio su Campi e Capalle, creando nuovi disagi a nuovi sorvolati”: questa la replica di Legambiente a Enac, Comune di Firenze e Toscana Aeroporti dopo l’incontro tenutosi a Palazzo Vecchio per esaminare il caso dei voli in ritardo che arrivano a Peretola durante le ore notturne. “Incontro – spiega in una nota Legambiente – -avvenuto a seguito dell’esposto che ha denunciato l’illegittimità operativa, mancati ristori e adeguamenti strutturali e altre inadempienze presentato da associazioni tra cui Legambiente Firenze- l’associazione ambientalista replica alle conclusioni dell’incontro istituzionale, tornando a difendere l’interesse dei cittadini e delle cittadine di Brozzi, Quaracchi e Peretola ma anche il progetto del Parco agricolo della Piana”.

“Dopo le recenti dichiarazioni di Enac, Comune di Firenze e Toscana Aeroporti, ci corre l’obbligo di aggiungere qualche precisazione rispetto all’uso che si è fatto delle condizioni di vita, per la verità insopportabili, dei cittadini sorvolati di Peretola, Brozzi e Quaracchi, – dice Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana – la prima considerazione, richiamata correttamente dall’assessore Giorgio, è che nessun interesse economico, sia pur legittimo, può superare l’istanza prioritaria della salute e della qualità della vita dei nostri concittadini. La seconda riflessione è che, una volta appurata la sostanziale irregolarità dei sorvoli notturni in deroga ai normali orari di esercizio del Vespucci, a nostro avviso è inaccettabile che si tenti di ovviare a questa eccezionalità creando un problema ancora più grande al nostro territorio. Spostare semplicemente il “disagio” su Campi e Capalle, affossando la messa in opera del Parco agricolo della Piana, infatti, negherebbe platealmente quei benefici che solo quella infrastruttura ecologica finalmente porterebbe a ogni abitante dell’area metropolitana”. Il presidente di Legambiente Toscana, poi, conclude così: “Non si tratta quindi di innescare una meschina diatriba tra sorvolati, odierni e futuri, ma di rendere ancora più coesa una lotta che non è contro qualcuno bensì per un modello di sviluppo radicalmente diverso della Piana. Un’area che, a nostro avviso, deve diventare più vivibile, più verde, più accessibile da ogni punto di vista”.