Donne che amano la terra: Silvia Giovannini racconta la sua azienda un po’ impresa, un po’ fattoria didattica

LASTRA A SIGNA – Donne che amano la terra e che da questa partono per fare rete e coltivare la sostenibilità e l’innovazione. Ne è un esempio di imprenditoria femminile Silvia Giovannini, la nuova, giovane responsabile interprovinciale di Donne Impresa Coldiretti, che ci parla delle sfide e delle soddisfazioni di questo mestiere, della sua terra a […]

LASTRA A SIGNA – Donne che amano la terra e che da questa partono per fare rete e coltivare la sostenibilità e l’innovazione. Ne è un esempio di imprenditoria femminile Silvia Giovannini, la nuova, giovane responsabile interprovinciale di Donne Impresa Coldiretti, che ci parla delle sfide e delle soddisfazioni di questo mestiere, della sua terra a Lastra a Signa e dei “curiosi” animali che la abitano.

Cosa è Donne Impresa Coldiretti e cosa fa?

“Donne Impresa è rivolto a tutte le imprenditrici nel settore agricolo ma anche alle donne che si vogliono avvicinare a questo settore e avere un supporto per aprire la propria attività. Coldiretti è una struttura importante e solida a cui anche io per prima mi sono sempre affidata, è anche grazie a loro che sono riuscita a realizzare dei progetti”.

Le donne in agricoltura sono sempre più numerose, come spieghi questo ritorno alla terra?

“Sicuramente il lavoro nelle aziende agricole è cambiato molto negli ultimi anni grazie anche all’evoluzione tecnologica applicata ai mezzi di lavoro che ha offerto un grande aiuto. E’ indubbio che per proseguire questo lavoro è necessaria tanta passione dato non essendoci orari, specialmente se all’interno dell’azienda sono presenti animali. Sicuramente tutti i sacrifici vengono ricompensati dagli apprezzamenti delle persone che hanno modo di vivere il frutto del nostro lavoro. Da non dimenticare anche le nuove opportunità dell’agricoltura sociale che danno la possibilità di fare tante nuove attività”.

Sappiamo che sei titolare dell’azienda agricola “I Colli di Marliano” a Lastra a Signa, raccontaci qual è il suo cuore pulsante

“E’ difficile definire un protagonista, io credo che sia sempre la sinergia tra i vari settori a far vivere l’azienda. Sicuramente gli animali sono un bel richiamo al pubblico che spesso è incuriosito dall’allevamento degli alpaca ma c’è anche la ristorazione che contribuisce a far stare bene gli ospiti che possono assaporare i nostri prodotti come pane e pasta fatta in casa con i nostri grani antichi o il nostro vino Chianti Docg C’è poi la possibilità di pernottare in agriturismo, anche questo permette di godere dei vari benefici della natura”.

Dalle Ande del Perù alle colline della Toscana, nella tua azienda è possibile trovare anche un allevamento di alpaca. Come nasce l’idea di intraprendere questa attività e come è stato possibile realizzarla?

“Negli ultimi anni ormai è facile trovare questi camelidi nei vari agriturismi. Quando ho iniziato, nel 2012, ancora sapevamo ben poco di loro ma in Italia erano già presenti piccoli allevamenti. Dopo avere studiato insieme al mio veterinario che questi animali si potevano adattare benissimo anche al nostro territorio, ho iniziato questa avventura con quattro maschi per poi prendere anche cinque femmine e iniziare l’allevamento. Lo scopo iniziale era quello di tenere pulita l’area dove abbiamo i pannelli fotovoltaici per poi arrivare a oggi e avere una grande richiesta sia per il trekking che per la fattoria didattica. La realizzazione dell’allevamento è stata un po’ difficile dato che dodici anni fa non c’erano veterinari esperti. Non essendo animali autoctoni non venivano studiati, fortunatamente dopo questo boom tanti veterinari si sono specializzati e abbiamo avuto la fortuna di poter modificare le loro cure e avere una migliore gestione di questi animali”.

Sara Coseglia

(Fotografia Sara Frittelli)