CAMPI BISENZIO – “La Piana liberata, la comunità ritrovata”: questo il tema dell’incontro in programma giovedì 6 luglio alla Limonaia di Villa Montalvo – con inizio alle 20.30 – nel corso del quale sarà presentato, con la collaborazione di Italia Nostra, il “Rapporto di primo livello” da parte di Giorgio Pizziolo e Rita Micarelli. L’evento, infatti, che ha come “sottotitolo” “Il Parco, l’ambiente di vita per 1 milione di persone. Aeroporto operazione distruttiva e irreversibile”, è organizzato da Alterpiana e prevede la presenza degli amministratori della Piana e delle associazioni ambientaliste e dei comitati dell’area fiorentina.
Dibattito che trae spunto dalle undici osservazioni presentate da Italia Nostra per la correzione profonda e condivisa del Piano operativo comunale di Firenze “presentate dalla sezione fiorentina di Italia Nostra dopo il convegno organizzato il 6 maggio scorso sul tema “Quale futuro per Firenze. Il nuovo piano urbanistico di Firenze. Un punto di vista critico”, costruito come un primo passo del coordinamento delle tante vertenze sui temi urbanistici che hanno nel Poc una sintesi rappresentativa. Le osservazioni sono un campione delle numerose che le associazioni e i comitati di cittadini hanno redatto per reclamare una profonda revisione del Piano adottato e il rilancio di una discussione pubblica su quale idea di città sia necessaria per Firenze. E vanno, fra gli altri, dalla mancanza di una politica di edilizia pubblica alla scelta di non chiarire il dimensionamento del Piano in termini comprensibili; dalla rinuncia a una visione integrata dei diversi sistemi di mobilità alla rinuncia ad un disegno complessivo degli spazi verdi e dei sistemi dei fiumi (Arno e suoi affluenti) in chiave multifunzionale: di difesa dalle alluvioni e dalle ondate di calore; di svago e per le pratiche sportive; di tutela ambientale e del paesaggio. Non spetta a Italia Nostra rifare il Poc, anche se sono state fornite molte idee che potrebbero essere poste a base di una discussione pubblica delle correzioni del Piano adottato, a riprova del fatto che Italia Nostra non è per il rifiuto delle trasformazioni in assoluto, ma semplicemente sostiene quelle trasformazioni coerenti con la visione della città come bene comune”.