Fra accoglienza e inclusione, Casa Don Lelio traccia il bilancio del 2022. E guarda al futuro fra nuovi obiettivi e una mission ben precisa

LASTRA A SIGNA – Una struttura “viva”, vivace e che fa dell’accoglienza il cardine del proprio impegno. Un’accoglienza mirata, visto che stiamo parlando di Casa Don Lelio, struttura della parrocchia di Santa Maria a Castagnolo che fa parte della rete di ospitalità dell’Ospedale Pediatrico Meyer. Gestita dal diacono Paolo Bendinelli insieme alla moglie, Stefania Spagli, […]

LASTRA A SIGNA – Una struttura “viva”, vivace e che fa dell’accoglienza il cardine del proprio impegno. Un’accoglienza mirata, visto che stiamo parlando di Casa Don Lelio, struttura della parrocchia di Santa Maria a Castagnolo che fa parte della rete di ospitalità dell’Ospedale Pediatrico Meyer. Gestita dal diacono Paolo Bendinelli insieme alla moglie, Stefania Spagli, anche quest’anno, come è sua consuetudine, ci rende partecipi di quanto fatto nell’anno precedente. Un anno segnato, anche se in minima parte, sempre dal Covid e che indubbiamente ha limitato le varie attività.

Come spiega lo stesso Bendinelli che, numeri alla mano, ci ha condotti all’interno della casa: “Anche nel 2022, a causa del Covid, non siamo riusciti a sfruttare al massimo le potenzialità che abbiamo. I volontari, infatti, hanno potuto dare soltanto un apporto, garantendo solo attività ludiche e quelle destinate alle raccolte di fondi che hanno avuto come scopo principale quello di raggiungere gli obiettivi prefissati nel nostro programma. Al contrario sono rimaste ferme le attività che in genere offrivano all’interno della struttura in favore dei nostri ospiti. La loro massima sicurezza è e rimane la nostra priorità e questo lo abbiamo applicato limitando al massimo i contatti con persone provenienti dall’esterno. Ci auspichiamo comunque che nel 2023 tutto possa tornare come prima del Covid”.

“Un ringraziamento caloroso – continua Bendinelli – va sicuramente ai nostri volontari della Onlus “Amici di Casa don Lelio” che sono riusciti a mantenere l’impegno, già prospettato nella relazione dello scorso anno, di far curare a nostre spese un bambino armeno (già stato ricoverato al Meyer e ospite della struttura di Lastra a Signa nel 2016) bisognoso di sottoporsi a un intervento chirurgico. La famiglia del piccolo non aveva le possibilità di sostenere spese sia del viaggio aereo, andata e ritorno, che di tutte quelle richieste dall’ospedale. Per la nostra Onlus, quindi, è stato un impegno oneroso ma ben ripagato nel vedere la felicità della mamma del piccolo quando con il figlio è ripartita per l’Armenia”.

Guardando invece alle cose fatte, “come programmato l’anno scorso, abbiamo installato un servoscale portacarrozzine per disabili abbattendo così l’ultima barriera architettonica esistente a Casa Don Lelio. E per l’aiuto dimostrato sempre nei nostri confronti, ma anche per le loro competenze, desideriamo ringraziare l’amministrazione comunale e la Stazione dei Carabinieri di Lastra a Signa”. Infine un po’ di numeri: “I dai relativi alle accoglienze – dice Bendinelli – sono superiori alla scorso anno. Nel 2022, infatti, abbiamo accolto 135 nuclei famigliari, corrispondenti a 367 ospiti, 107 dei quali sono stati i piccoli pazienti. La permanenza delle famiglie si basa essenzialmente su brevi periodi di tempo che di solito vanno da 2 a 15 giorni. Solo cinque famiglie hanno soggiornato per poco più di un mese, due famiglie per quattro mesi e una famiglia per nove mesi”.

“A una di queste famiglie, proveniente dall’Ucraina e formata da bambino, mamma e nonna, – aggiunge Bendinelli – abbiamo fornito ogni tipo di supporto: generi alimentari, occhiali da vista per la mamma e anche un Pc per permettere alla mamma del bambino di frequentare dei corsi con relativi esami presso l’Università di Kiev. La nonna invece, affetta da seria patologia allergica e reumatica e che in Ucraina era stata esentata dalle autorità sanitarie a vaccinarsi per il Covid, l’abbiamo fatta curare presso gli Ospedali di Torregalli, Palagi IOT e di seguito anche vaccinata. I servizi di trasporto con nostro mezzo per famiglie non auto munite sono stati in totale 313 per complessivi 9.245 chilometri percorsi”. E il futuro? “Per il 2023 – conclude – abbiamo in programma di installare nel parco giochi esterno alla struttura un giostra inclusiva per permettere anche ai bambini costretti loro malgrado a usufruire di una carrozzina di potersi divertire e giocare con gli altri bambini. Inoltre dobbiamo dotarci di un’altra auto per garantire sempre, il trasporto per quelle famiglie che arrivano qui da noi senza alcun mezzo di trasporto. Ribadiamo che la nostra missione non solo è quella di accogliere le tante famiglie segnalate dal “Family Center”, ma è importante per noi farle sentire come a casa loro, assisterle nei loro bisogni ed essere partecipi ai loro sentimenti”.