Fossi: “Basta con i litigi e le divisioni. Ma la sinistra più radicale ha vinto grazie anche ai voti di un “pezzo” della destra…”

CAMPI BISENZIO – Passata la tornata elettorale, è tempo di bilanci. Di bilanci e di considerazioni. Anche per il segretario regionale del Pd, Emiliano Fossi, che il giorno dopo i vari ballottaggi e l’esito nefasto nel Comune che lo ha visto sindaco per nove anni, ha voluto fare il punto della situazione, guardando anche al […]

CAMPI BISENZIO – Passata la tornata elettorale, è tempo di bilanci. Di bilanci e di considerazioni. Anche per il segretario regionale del Pd, Emiliano Fossi, che il giorno dopo i vari ballottaggi e l’esito nefasto nel Comune che lo ha visto sindaco per nove anni, ha voluto fare il punto della situazione, guardando anche al futuro. “Stiamo convocando la direzione regionale per il prossimo 9 giugno – ha detto oggi in conferenza stampa – mentre mercoledì 7 presenteremo la segreteria regionale (per far parte della quale “si vocifera” potrebbero esserci ingressi anche dai nostri Comuni, n.d.r.), che sarà plurale”. “Abbiamo aspettato – ha aggiunto – anche perché volevamo collegare molto la fase post-elettorale alla definizione della nuova segreteria, proprio per marcare netto l’elemento di una nuova stagione che si deve aprire. Costruiremo un gruppo dirigente plurale e dei migliori, chiamati a guidare il Pd perché serve gente in gamba e non “bandierine” da piazzare qua e là. Un gruppo che accolga le intelligenze migliori: da qui a una settimana annuncerò la nuova segreteria del partito, che avrà la caratteristica di accogliere le energie più diversificate della nostra comunità”. Per il segretario è necessario quindi “tornare a occuparsi dei problemi delle persone, lavorando sui temi della sanità, della scuola, del lavoro, dei servizi per la mobilità, più che riportare alla ribalta le nostre diatribe interne: non dobbiamo dare l’idea che ci occupiamo di questo”.

“Abbiamo bisogno di stringere alleanze che partano dai temi, dai contenuti, non da alchimie definite a tavolino, perché il nostro principale problema è la litigiosità, e la mancata capacità di stringere delle coalizioni, per cui dobbiamo provare a superare divisioni e piccoli egoismi ai quali nessuno si è sottratto”. E ancora: “La destra è solida, è competitiva, l’ha dimostrato a più riprese. Sono però altrettanto fiducioso che un partito che rialza la testa possa far tornare centrali i temi, le questioni che riguardano le persone, con un gruppo dirigente coeso. Se facciamo questo penso che possiamo affrontare nel miglior modo possibile le sfide importanti del prossimo anno, che sono sfide aperte come ben sappiamo ormai da tanti anni”. Riguardo al risultato di Campi Bisenzio, “è ascrivibile a divisioni di lungo corso, tutte interne alla famiglia del centro-sinistra, delle quali ognuno di noi porta la responsabilità, anche il sottoscritto, per non essere riusciti a superarle del tutto, e quindi è quello è successo. Se il centro-sinistra si fosse presentato unito, avrebbe vinto probabilmente al primo turno: così non è successo. È successo, lo abbiamo visto ieri, che un pezzo importante della destra ha votato il candidato della sinistra più radicale”.

“Dobbiamo interpretare l’esigenza di cambiamento”: queste invece le parole sul suo “dialogo” con il segretario nazionale del partito, Elly Schlein: “L’ho sentita, concorda con me sul fatto che questo elemento della fase costituente deve essere lanciato, noi lo lanceremo a livello locale ma credo che anche a livello nazionale ci sia lo stesso intendimento. In Toscana bisogna dare forza e sostanza a quella fase costituente che non si è conclusa con il congresso. Quindi tutto il gruppo dirigente sarà chiamato a svolgere una funzione fondamentale, centrale, e a interpretare questa esigenza di cambiamento che quel congresso e anche questo passaggio amministrativo confermano”.

Sulle elezioni nella nostra regione è intervenuto anche il presidente Eugenio Giani: “Da un punto di vista quantitativo non sono deluso, anzi forse abbiamo ottenuto risultati migliori di cinque anni fa perché se si va a vedere siamo andati al ballottaggio in tutti e sei i Comuni al voto, il centro-destra, per esempio, ha fallito un ballottaggio, quello di Campi Bisenzio, e dovunque abbiamo preso più del 43-44%. A Siena come a Pisa abbiamo perso ma stando al 48% rispetto al 52%, e quindi dal punto di vista quantativo dei voti, anche per la prospettiva delle elezioni Comunali dell’anno prossimo e delle Regionali fra due anni e mezzo, non vedo il risultato fonte di preoccupazioni”.