SESTO FIORENTINO – Una storia “scomoda”, “Villa del Seminario” di Sacha Naspini è una vicenda reale, dimenticata o rimossa, assopita in nella vita di una comunità che forse, non è ancora pronta a fare i conti con il proprio passato e quello di tutti. Naspini ha presentato il suo potente romanzo alla Libreria Rinascita organizzato dal circolo di lettura della Libreria. Ad ascoltarlo molte persone alcune arrivate dal grossetato e da Roccatederighi, luogo di origine della famiglia di Naspini, ma anche luogo dove è nata la storia del romanzo edito da e/o.
“Mi porto sempre dietro questo foglio, orami consumato – ha detto Naspini mostrando un foglio scritto e spiegazzato – è il contratto di affitto della Villa da parte del vescovo Galeazzo al gerarca fascista per la creazione di un internato per gli ebrei della zona”. La storia, ha ricordato Naspini, è vera. “La villa è lì vicino a dove abita la mia famiglia – ha spiegato l’autore – ma ho avuto difficoltà a ricostruire gran parte delle vicendo, molti non vogliono parlare”. Il libro racconta in modo lineare e diretto la vicenda della Villa, con uno stile quasi da cronaca abbinato allo straordinario modo che Naspini ha nel narrare le vicende, entra nella vita dei personaggi scardnando un muro quel muro di dimenticanza e portando il lettore in una agghiacciante vicenda che coinvolge tutti quanti. Protagonista della storia, come in tutti i suoi romanzi, il territorio quella zona il grossetano e la maremma, difficile, una terra di cuore e anima, disperazione e rinascita. Ha risposto alle domande dei lettori ed ha annunciato che presto ci potrebbero essere novità per una trasposizione televisiva del suo romanzo Le Case del Malcontento e di Villa del Seminario. Ha poi commentato, senza svelare del tutto il segreto, la curiosa foto comparsa sui social dove Naspini si trova con un gruppo di persone a Piombino, accanto a Pino Quartullo, annunciano una nuova avventura letteraria.