Ex Gkn, Fabiani in fabbrica: “Vertenza nazionale, non può essere tutta sulle spalle di lavoratori e Regione”

CAMPI BISENZIO – In attesa di capire cosa succederà il 24 febbraio al Mimit (ex Mise), quando ci sarà un tavolo di confronto sulla vertenza ex Gkn, del confronto fra i lavoratori e Valerio Fabiani, consigliere per lavoro e crisi aziendali del presidente della Regione, Eugenio Giani, per un incontro fortemente voluto dalla Rsu ex […]

CAMPI BISENZIO – In attesa di capire cosa succederà il 24 febbraio al Mimit (ex Mise), quando ci sarà un tavolo di confronto sulla vertenza ex Gkn, del confronto fra i lavoratori e Valerio Fabiani, consigliere per lavoro e crisi aziendali del presidente della Regione, Eugenio Giani, per un incontro fortemente voluto dalla Rsu ex Gkn a cui è seguita l’assemblea degli stessi lavoratori, convocata nel pomeriggio all’interno dello stabilimento di Campi Bisenzio e alla quale Fabiani ha partecipato. “E’ intollerabile – ha detto Fabiani – che i lavoratori siano da cinque mesi senza stipendio; noi continueremo a lavorare e porteremo avanti l’attività di scouting che la Regione si è assunta in via straordinaria per superare lo stallo e perché crediamo nel futuro industriale di questo stabilimento”. 

Seduti ai tavoli della sala mensa decine di operai che da cinque mesi non ricevono lo stipendio e che testimoniano la stretta mortale del limbo in cui vive questa comunità di centinaia di persone che non ha più niente: né lavoro, eppure risultano tutti assunti, né buste paga e nessun ammortizzatore sociale.  Al microfono sfilano le voci di chi racconta cosa vuole dire avere “una figlia di 10 anni e il frigorifero vuoto”; “non avere i soldi per pagare i libri scolastici”; “non sapere come pagare 700 euro di mutuo al mese”.  Niente stipendio, niente ammortizzatori “ma le bollette si devono pagare lo stesso”.  

La presenza di Fabiani, assistito dalla strutture dell’unità di crisi, segue la convocazione del tavolo richiesto alla Regione da Rsu e sindacati proprio in azienda, a Campi. Lì, per una buona parte della mattinata, si è fatto il punto in vista del tavolo richiesto dalla Regione e convocato venerdì prossimo a Roma. E la linea, condivisa in quella sede, viene poi declinata e condivisa anche nell’assemblea del pomeriggio, quando il consigliere riconosce “la dignità e la tenacia con cui i lavoratori hanno tenuto ferma la posizione per avere un futuro di lavoro in questo stabilimento”. Non è mancato, come spiegano dalla Regione, qualche momento di tensione per una situazione che appare ogni giorno più compromessa: “Abbiamo già visto gli esiti della speculazione finanziaria, non vorremmo vedere quelli della speculazione immobiliare, – ha aggiunto Fabiani – questa è una vertenza nazionale che non può rimanere tutta sulle spalle dei lavoratori e della Regione”. 

L’attività di scouting della Regione ha già individuato alcuni soggetti che potrebbero essere interessati a rilevare il sito e quindi ad assicurarne un futuro industriale e di lavoro. “Quell’attività continuerà – conclude Fabiani – e sarà messa a disposizione dell’amministratore straordinario qualora il ministero riconoscesse i requisiti tecnici richiesti e confermasse una volontà politica in tal senso”. E’ il punto politico della giornata, questo dell’amministrazione straordinaria, la via d’uscita rispetto alla liquidazione o al fallimento. L’amministrazione straordinaria, viene chiarito,  consente l’utilizzo di ammortizzatori sociali ad hoc che hanno durata ben maggiore di quelli che possono essere concessi in ipotesi di liquidazione.