CAMPI BISENZIO – Subentrato in corsa nel febbraio del 2020 in seguito alle dimissioni di Lorenzo Loiero (e in quell’occasione eletto con il voto unanime dell’assemblea), Lorenzo Galletti ha da poco ottenuto la riconferma come segretario del Pd campigiano, in questo caso con il voto unanime degli iscritti. Una riconferma ottenuta “sul campo”, in un periodo complicato come quello che abbiamo vissuto fino a oggi a causa dell’emergenza sanitaria, – basti pensare che l’ufficializzazione del Covid avvenne solo una settimana dopo che era diventato segretario – ma che adesso ha di fronte a sé quattro anni per lavorare, insieme anche agli altri segretari di circolo, “e dare continuità – ci tiene a ribadire – a quanto fatto in questi mesi”.
La sua riconferma, lo abbiamo anticipato, vuole essere un segnale importante di continuità?
“Assolutamente. Di continuità e di riconoscimento de lavoro svolto dal partito. Un lavoro che ha permesso di ridare voce ai militanti, agli iscritti e al partito stesso. Un punto di arrivo rispetto al cammino svolto in precedenza ma anche di ripartenza. Affiancandosi al significativo rinnovamento messo in atto dal Pd nazionale e metropolitano, con il Pd campigiano che, a livello regionale, è stato ed è sicuramente baricentrico nel percorso compiuto finora che ha portato, per esempio, alla nomina di Monica Marini come segretaria del Pd metropolitano, Marini che fra l’altro era presente a Campi in occasione del nostro congresso”.
Ripartenza vuol dire anche guardare al futuro…
“Adesso non è più un tabù iniziare a parlare di elezioni amministrative e del graduale cammino di avvicinamento. Con due strade davanti a noi: quella, da non percorrere, di dividersi sui nomi o sul nome di chi sarà il candidato sindaco. E quella di cercare di sfruttare, il modo lo vedremo più avanti, i primi sei mesi del 2022 per parlare di temi e contenuti, con Campi che è a un passo da quella che può essere una svolta decisiva per il proprio futuro. Ci sono, all’orizzonte, investimenti e progetti destinati a cambiare radicalmente il volto della città; penso, per fare due esempi, alla tramvia o alla nuova scuola superiore. Tutti elementi, insieme agli altri ovviamente, che possono consentirci di guardare con più fiducia anche a quello che verrà dopo”.
Con Sinistra Italiana ci sono state o ci sono prove di “avvicinamento”?
“Quando parliamo di una stagione nuova per il Pd, parliamo anche di “aperture”. E’ solo provando a lavorare in questo modo che possiamo rinnovare la storia che stiamo “scrivendo”. Da parte nostra non abbiamo preclusioni, anche perché in questi tre anni e mezzo i rapporti con Sinistra Italiana piano piano si sono distesi”.
Diamo un’occhiata alla segreteria: anche in questo caso un segnale importante di continuità…
“Sicuramente, anche se, magari, con l’inizio del nuovo anno potrebbe cambiare qualcosa con l’ingresso di qualche giovane… Non a caso, il Pd è il partito che, a livello nazionale, è il più votato nella fascia di età che va dai 18 ai 24 anni, e questo aspetto va capitalizzato… Attualmente possiamo contare su circa 200 iscritti, iscritti che negli ultimi mesi sono cresciuti, anche se ancora c’è da lavorare”.
Un progetto, uno solo, di cui Campi non può fare assolutamente a meno?
“La tramvia. Dal Pnrr arriveranno 222 milioni per la sua progettazione e realizzazione, qualcosa che non era mai successo prima e che dobbiamo essere bravi a cogliere perché è soprattutto da qui che passa il futuro di Campi”.