SESTO FIORENTINO – Mancano pochi giorni alle elezioni amministrative e in queste ultime ore quasi tutte le liste a sostegno dei candidati sindaco chiudono la campagna elettorale. Piananotizie seguirà i risultati elettorali con Sesto Tv lunedì prossimo, ma intanto vogliamo conoscere più da vicino i candidati sindaco. Sono sette e a ciascuno di loro abbiamo rivolto due domande.
Lorenzo Falchi, sindaco uscente, è candidato sindaco sostenuto da Sinistra Italiana, Per Sesto, Partito Democratico, Ecolò e Volt
- Perchè i sestesi dovrebbero votare per lei?
- Quali sono i punti principali del suo programma?
Cinque anni fa ci siamo presentati con proposte forti, con un programma che riapriva partite date da molti per già chiuse, come aeroporto e inceneritore, e la convinzione di dover riallacciare i nodi di un rapporto con la città e con la sua tradizione progressista e di sinistra. Cinque anni dopo quelle partite sono state riaperte e vinte, abbiamo realizzato il nostro programma e messo in cantiere le basi per costruire una proposta e un’idea di città capace di dare riposte a tutte e tutti. Abbiamo mantenuto gli impegni, adoperandoci ogni giorno affinché la buona politica riconquistasse credibilità. Oggi ci presentiamo con una visione di città espressione di tante sensibilità e realtà sociali diverse, rappresentate da una coalizione ampia fatta di donne e di uomini pronti a mettersi in gioco per aprire una nuova stagione per Sesto e proiettarla nel futuro.
Il lavoro, prima di tutto: la crisi innescata dalla pandemia ha portato all’estremo le tante contraddizioni del nostro sistema economico. Come amministrazione comunale dovremo essere capaci di agevolare, come avvenuto in questi anni, l’insediamento e lo sviluppo di quelle realtà capaci di creare buona e duratura occupazione. A monte di questo dovrà esserci un investimento costante in formazione e istruzione, al contempo dovremo attivarci a tutti i livelli, a partire dalla Regione, per politiche finalizzate al miglioramento della sicurezza sul lavoro.
L’ambiente, una questione non più rinviabile: penso alla necessità di rivedere le strategie in tema di infrastrutture, a partire dalla contrarietà al nuovo aeroporto, di fermare il consumo di suolo, come faremo nel POC in corso di redazione, di incentivare scelte sostenibili in edilizia e nella quotidianità.
Infine, la cultura: nei prossimi mesi aprirà la Lucciola e inizierà il percorso per disegnare il futuro di Palazzo Pretorio, a Doccia sarà la volta dell’ala nord della biblioteca che, finalmente, passerà al Comune per ampliare il complesso della biblioteca: abbiamo grandi spazi, grandi contenitori da far vivere e da riempire di contenuti. A questo si aggiungerà la riapertura del Museo di Doccia. La nostra città si candida a diventare un polo culturale di rango più che metropolitano, una grande opportunità che dovremo saper cogliere per far crescere e rendere ancora più bella la nostra città.