Alla chiesa di Querceto la festa del Crocifisso miracoloso

SESTO FIORENTINO – Oggi, martedì 14 settembre, la parrocchia di Querceto promuove la festa del Crocifisso miracoloso di Querceto. Quella del Crocifisso, infatti, è una storia non solo che rimanda indietro nel tempo, ma le cui radici affondano nella memoria del territorio. E il libro “Querceto. Viaggio tra storia e storie”, di Alessandro Ricci, edito […]

SESTO FIORENTINO – Oggi, martedì 14 settembre, la parrocchia di Querceto promuove la festa del Crocifisso miracoloso di Querceto. Quella del Crocifisso, infatti, è una storia non solo che rimanda indietro nel tempo, ma le cui radici affondano nella memoria del territorio. E il libro “Querceto. Viaggio tra storia e storie”, di Alessandro Ricci, edito da Apice Libri, ricostruisce la vicenda del Crocifisso, oggi recuperato e ristrutturato. 

La storia racconta, come si legge nel libro, che “il beato Chiarito del Voglia”, che si narra sia sopravvissuto da bambino a una malattia mortale grazie all’intercessione di San Zanobi, nel 1343 fondò un monastero per “unire delle zitelle di devoto costume”. Al monastero venne dato il nome “Regina Coeli” dal vescovo di Firenze fra’ Angiolo Acciaiuoli, che ne approvò la Costituzione, “vestì le fanciulle dell’abito di Sant’Agostino” e nominò la prima badessa in Gostanza Dolcibeni”.

Dopo la morte del Beato Chiarito nel 1370 il monastero I”venne unito a quello di San Bartolo a Gignoro, nel piano di San Salvi, sul cui altar maggiore venne collocato il Crocifisso”. Ma “nel 1435 il monastero venne soppresso dal vescovo Traguriense in attuazione di una bolla di papa Eugenio IV, e unito al monastero di Santa Caterina di Cafaggio”, e  nel 1785 a conservatorio dal Granduca Pietro Leopoldo e destinato alle Mantellate Serve di Santa Maria, già in via Laura a Firenze (allora via della Crocetta). Tutto il complesso monastico continuò a essere abitato dalle suore domenicane fino al 1808, quando venne soppresso dal governo francese. Successivamente venne ricostituito”.

La storia del Crocifisso si perde nei secoli e nel 1524, scoppia un incendio e si perdono gran parde dei documnti, restano alcune tracce scritte che fanno ipotizzare “che permise alle monache del Chiarito di entrare in possesso del Cristo crocifisso, che fino al 2012 le avrebbe accompagnate nei loro numerosi cambiamenti di sede”.

La Peste Nera, si legge nella ricostruzione della vicenda del Crocifisso, insieme alle guerre, alle distruzioni, alle carestie e alle emergenze del passato, spingono i fedeli a cercare conforto nella fede e negli anni, anzi nei secoli il Crocifisso salva e aiuta comunità intere, per questo si pensa ad alone miracoloso attorno a questo oggetto religioso. “Nel 1364, Papa Eugenio IV, unì a Bonifazio il Convento, e Beni di Santa Maria a Querceto” racconta Ricci nel suo libro. E la storia si sposta a Querceto. Oggi la Festa dell’esaltazione della santa croce: alle 17 sarà celebrata la Messa alla presenza del Cardinale Ernest Simoni, presieduta da Monsignor Giancarlo Corti, vicario generale dell’Arcidiocesi di Firenze.