Rifondazione aderisce alla manifestazione dei lavoratori della Gkn

 CAMPI BISENZIO – “Insorgiamo è la parola d’ordine per il nuovo appuntamento in piazza della Signoria, nel salotto buono di Firenze, dei lavoratori della Gkn mercoledì 11 agosto alle 20.30”. Lo afferma in una nota Rifondazione comunista che aderisce alla manifestazione di domani. “La Gkn è simbolo di questa lotta, – prosegue la nota – perché […]

 CAMPI BISENZIO – “Insorgiamo è la parola d’ordine per il nuovo appuntamento in piazza della Signoria, nel salotto buono di Firenze, dei lavoratori della Gkn mercoledì 11 agosto alle 20.30”. Lo afferma in una nota Rifondazione comunista che aderisce alla manifestazione di domani.

“La Gkn è simbolo di questa lotta, – prosegue la nota – perché è stata una delle prime ad avviare la procedure, per la modalità barbara ripresa subito da altre aziende, per la risposta immediata del Comitato di fabbrica. La mobilitazione è stata forte e ha assunto una valenza nazionale, ma soprattutto emblematica per la reazione di lavoratori, che ha trascinato le organizzazioni sindacali, le istituzioni locali, cittadine e cittadini a solidarizzare e chiedere soluzioni per i più di quattrocento addetti”.

“Rifondazione Comunista è stata da subito a fianco di lavoratori e lavoratrici della Gkn, sostenendone la lotta, rilanciando le richieste, avanzando proposte di lotta e di prospettiva. – prosegue la nota – La situazione non è semplice, l’importante è dare continuità alla lotta, dando sostegno e lavorando per rafforzare le connessioni che ne fanno una vertenza per il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori, ma non solo questo. Proprio in quest’ottica da una parte il primo punto è non perdere i posti di lavoro, dall’altra  si può favorire l’apertura di un dibattito che punti anche rivedere il ruolo dello Stato, del pubblico, sia dal punto di vista di non esporre  nuovamente lavoratori e lavoratrici alle logiche predatorie del mero mercato e dei profitti, ma che permetta la crescita di una consapevolezza tale da riattualizzare i temi come nazionalizzazioni, autogestione operaia della produzione, un piano generale del lavoro che utilizzi i miliardi del PNRR non solo per ristrutturazioni aziendali, ma per rilanciare l’occupazione, puntare a nuove produzioni compatibili col lavoro e con il Pianeta, e rafforzare la sicurezza per fermare lo stillicidio di morti da lavoro”.