Nelle buste il “regalo” dei nonni per i nipoti. Lui le perde per strada ma uno sconosciuto gliele riporta

CAMPI BISENZIO – Che fosse una storia che meritava di essere raccontata – e probabilmente anche letta – si è capito leggendo il post su Facebook da cui abbiamo preso spunto. Anche dal punto di vista “numerico”. Con oltre mille “mi piace”, quasi 500 commenti e circa 200 condivisioni. E quel velo di emozione che, […]

CAMPI BISENZIO – Che fosse una storia che meritava di essere raccontata – e probabilmente anche letta – si è capito leggendo il post su Facebook da cui abbiamo preso spunto. Anche dal punto di vista “numerico”. Con oltre mille “mi piace”, quasi 500 commenti e circa 200 condivisioni. E quel velo di emozione che, soprattutto in un periodo complesso come quello attuale e con le luci dell’albero di Natale ancora accese, può contribuire a riscaldare il cuore di ognuno di noi. Per qualcuno la “classica” storia natalizia, e sicuramente è anche così, per chi l’ha raccontata sui social, e come ci ha confermato parlando insieme, il “proseguimento” di un cammino personale che proprio da questa storia ha acquisito ulteriore convinzione.

A raccontarla è stata Carolina Pugi, che, con le sue parole, ha voluto mettere l’accento “sull’insegnamento di quasi fine 2020”. Il marito, infatti, Gabriele, prima di recarsi all’Esselunga per fare la spesa, “era andato a portare un saluto a sua zia che non avevamo potuto vedere a Natale. La zia, che a sua volta non aveva potuto comprare i regali ai nipoti, gli ha consegnato tre buste”, accompagnata dalla frase che tante altre zie hanno pronunciato fino a oggi e per fortuna pronunceranno ancora, “così comprano quello che vogliono”. Poi di corsa al supermercato, insieme al figlio più piccolo, di 5 anni (il maggiore ne ha 10), sotto la pioggia; spesa fatta, di nuovo verso la macchina, quando si è accorto di aver perso le buste che contenevano 250 euro. Ogni tentativo di ricerca è andato vano e il marito di Carolina è tornato a casa, ovviamente sconsolato. Ma la moglie non si è persa d’animo: “Siamo tornati all’Esselunga chiedendo l’impossibile e la signora di servizio al desk in quel momento, con gli occhi lucidi, ci ha detto che un ragazzo di colore, tutto bagnato, praticamente impossibile da riconoscere, le aveva consegnato le tre buste ripetendo questa frase: “Custodisci bene queste buste perché sono regali che dei nonni hanno fatto ai nipotini”…”. Le buste erano lì davanti a noi, con il contenuto ben visibile, tutte bagnate”. Bagnate come il volto di Carolina e di chi era insieme a lei, rigato dalle lacrime.

“Ho sempre lottato contro i pregiudizi – racconta Carolina, che insieme a Inga e Niccolò gestisce l’emporio solidale “L’aggeggione” a San Donnino e che sono insieme nella foto qui in basso – e quello che ci è successo è stato un insegnamento per tutti noi, anche per mio marito (sorride…) che si era arreso subito mentre io sono una che non demorde”. Da qui il suo appello su Facebook: “Non voglio dire altro, solo far riflettere su quanta umanità c’è intorno a noi, quello che ho sempre sostenuto. Ora vorrei solo trovare questo ragazzo per ringraziarlo”. Per il momento, però, non è stato possibile. Oltre alla mascherina, infatti, il volto era parzialmente coperto anche da una sciarpa e aveva il cappuccio calato sulla testa, quasi come se ci tenesse a mantenere l’anonimato e che fosse solo contento del fatto che i nipoti potessero ricevere il regalo dei loro nonni. Poi, ieri pomeriggio, nel continuo scambio di messaggi e telefonate che abbiamo avuto con Carolina, ci siamo resi conto anche di “conoscerci” da tempo. E questo mi rende doppiamente felice di aver potuto raccontare questa storia. Una storia che sarà anche “natalizia” ma che a me è piaciuta tanto. Ah, le condivisioni e i commenti positivi su Facebook, mentre scrivevo, sono cresciuti ancora.