FIRENZE – “Accogliamo con favore la decisione di destinare circa 20 milioni di euro, fondi statali inseriti nel decreto legge 157, per bar e ristoranti della Toscana. Una boccata d’ossigeno importante in questo momento di grave crisi economica innescata dalla pandemia. Quello che ci preoccupa è il criterio di assegnazione di tali contributi. E’ stato annunciato che, appena verrà pubblicato il bando regionale, ci sarà una sorta di gerarchia, chi prima arriva prima potrà godere di questo contributo a fondo perduto sino ad esaurimento delle risorse. Non vorremmo che l’assegnazione dei ristori a bar e ristoranti si trasformi in una corsa a chi presenta prima la domanda. Siamo contro a qualsiasi sorta di “clickday” perché mortifica il criterio di equità”: l’affondo è del vice-capo gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Vittorio Fantozzi.
“Perché un contributo (2.500) uguale per tutti senza prendere in considerazione le dimensioni delle attività? E’ evidente che attività più grandi devono sostenere anche costi maggiori in termini di spesa corrente. Una volta la sinistra voleva difendere i diritti, adesso tutela i più veloci nel fare domanda, non mi pare un gran che come giustizia sociale. Le partite Iva sono state le più colpitee, oltre all’esigua somma destinatagli dalla Regione, devono essere umiliate nel fare la corsa contro il tempo. Non è così che si tutela il lavoro di tantissime persone colpite dal Covid come nessuna altra categoria”, aggiunge Fabrizio Rossi, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia.
Sull’argomento è intervenuto anche il presidente provinciale di Fratelli d’Italia Firenze e Consigliere metropolitano, Claudio Gemelli (nella foto): “Firenze e tutta l’area metropolitana, più di altre zone, sono state particolarmente danneggiate nel settore della ristorazione e dei bar, dovuta anche alla completa assenza di turismo. Cerchiamo di non trasformare la disperazione in farsa. Se dei contributi vogliono essere dati, devono essere erogati con modalità giuste e che tengano conto delle difficoltà subite, senza l’ulteriore umiliazione per i titolari di bar e ristoranti di fare la corsa all’ultimo clic…”.