“Il libro del rifugio” – Con le mascherine cucite a macchina regalano tablet alle mamme dei piccoli pazienti del Meyer

FIRENZE – Al “grido” di “mascheriziamo il mondo” stanno facendo qualcosa di importante. Non “solo” mascherine, che in questo momento sono davvero fondamentali, ma stanno dando una mano a chi, già per conto proprio, sta vivendo suo malgrado un momento di difficoltà. E’ una bella storia di solidarietà quella che vi raccontiamo oggi, che parte da […]

FIRENZE – Al “grido” di “mascheriziamo il mondo” stanno facendo qualcosa di importante. Non “solo” mascherine, che in questo momento sono davvero fondamentali, ma stanno dando una mano a chi, già per conto proprio, sta vivendo suo malgrado un momento di difficoltà. E’ una bella storia di solidarietà quella che vi raccontiamo oggi, che parte da Firenze ma che non si pone certo confini. Anzi. E’ la storia di Francesca e Rachele, due ragazze fiorentine, che da qualche giorno stanno producendo mascherine colorate, non intese come presìdi medici – e quindi prive di certificazione – ma divertenti e colorati oggetti che possono essere utilizzati da chi è al pubblico ma sfornito di protezione. E al motto di #mascheriziamoilmondo stanno riscuotendo un grande successo e le richieste iniziano ad arrivare da ogni parte d’Italia. Le mascherine sono in puro cotone e hanno una “tacchina” per inserire il filtro, si possono lavare e sterilizzare a caldo con un ferro da stiro. Insomma, un’idea che Francesca e Rachele sperano di moltiplicare in altre città italiane e per la quale mettono a disposizione un tutorial nel quale spiegano come trasferire la loro esperienza a chiunque abbia un po’ di dimestichezza con la macchina da cucire. Francesca e Rachele fra l’altro non vogliono niente in cambio, il loro è un puro gesto di solidarietà e per questo hanno scelto di donare alla Fondazione martacappelli onlus i soldi di chi insiste a voler pagare le mascherine che consegnano. La Fondazione martacappelli a sua volta utilizza questi fondi per l’acquisto di alcuni tablet che saranno donati ai reparti di rianimazione e sub intensiva dell’A.O.U. Meyer dei quali la Fondazione stessa è referente. Dall’inizio dell’emergenza Covid-19, infatti, anche il servizio di volontariato ha osservato le nuove norme dell’Ospedale Meyer e “le volontarie della Fondazione martacappelli (sempre impegnata nei reparti ad alta criticità del Meyer) – spiegano – hanno interrotto il loro sostegno ai genitori dei piccoli pazienti. Da qui la scelta di trasformare l’aiuto in ospedale da fisico a virtuale fornendo un tablet alle mamme che ne siano sprovviste: un tablet che può essere di grande aiuto per le video chiamate con il mondo esterno o per godere della vasta programmazione in streaming, oltre che per scaricare giochi e partecipare a iniziative on line”. Per ricevere le mascherine contattare Francesca di Lavandalab mentre chi lo desidera può fare una donazione alla Fondazione martacappelli onlus, queste le coordinate: Fondazione martacappelli onlus – Banca Creval – Iban IT29X0521621500000000004000 – Causale: acquisto mascherine / oppure direttamente con carta di credito o PayPal dal sito della Fondazione www.martacappelli.it/dona-ora

(In foto Francesca di Lavandalab e le sue mascherine)

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