“Il libro del rifugio” – Un chilo di pane, un “tanto” di umanità: a Campi si aiuta con la “spesa sospesa”

CAMPI BISENZIO – Sapete quando finirà questa rubrica? Quando non ci saranno più storie da raccontare, quando non ci saranno emozioni da condividere. Ma, soprattutto, quando non ci sarà più l’emergenza sanitaria di questi giorni. O forse no. Per fortuna, comunque, nonostante la complessità del periodo (o forse proprio per quello), di storie da mettere […]

CAMPI BISENZIO – Sapete quando finirà questa rubrica? Quando non ci saranno più storie da raccontare, quando non ci saranno emozioni da condividere. Ma, soprattutto, quando non ci sarà più l’emergenza sanitaria di questi giorni. O forse no. Per fortuna, comunque, nonostante la complessità del periodo (o forse proprio per quello), di storie da mettere in comune con voi ce ne sono sempre tante. E, sinceramente, sarei stupito del contrario visto che i Comuni che seguiamo quotidianamente, nel momento delle difficoltà hanno sempre risposto “presente”, oggi come in passato. Ci fa particolarmente piacere, quindi, la notizia che proprio da oggi, lunedì 30 marzo, un negozio di alimentari a Campi Bisenzio ha aderito alla cosiddetta spesa sospesa. Tutto nasce sulla falsariga del “caffè sospeso” di Napoli, ovvero quando un cliente ordina un caffè sospeso, ne paga due pur ricevendone uno solo. In questo modo, quando una persona bisognosa entra nel bar, può chiedere se c’è un caffè sospeso: in caso affermativo, riceve la consumazione di una tazzina di caffè come se gli fosse stata offerta dal primo cliente. Qui, invece, qualcuno fa la spesa e magari lascia un chilo di pasta, un po’ di pane, generi di prima necessità; e qualcun altro che non può permettersi di spendere, prende qualcosa. Un’usanza, quella del caffè sospeso, nata durante la seconda guerra mondiale, proseguita con il passare del tempo, anche se negli ultimi anni è andata un po’ in “disuso”. E che ha dato anche il titolo a un libro scritto da Luciano De Crescenzo, “Il caffè sospeso” appunto. La tradizione del caffè sospeso, quindi, rappresenta l’umanità, il sentimento dell’amore e della comprensione e di tutti gli altri stati d’animo positivi che fanno parte delle città. A Napoli come a Campi. L’idea punta inoltre a sostenere non solo le famiglie in difficoltà – in un momento in cui in tanti rischiano di perdere il lavoro se non lo hanno già perso – ma anche i piccoli esercizi commerciali. Con un semplice gesto, quindi, se ne fanno due altrettanto concreti. In giorni in cui di umanità ce n’è bisogno come il pane.

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