SESTO FIORENTINO – In coda, a distanza di sicurezza anche più di un metro, c’è chi indossa la mascherina, chi si tira la sciarpa sul naso, chi è al telefono per dire che ci vorrà un po’ di tempo, ma prima o poi riuscirà ad entrare nel supermercato per fare la spesa. Tra una persona e un’altra in via Cavallotti deserta, con i negozi chiusi, se si escludono quelli che possono per normativa ricevere ancora clienti, tutto sembra ovattato. La città è in “stand by”, in attesa che tutto passi. Pochi rumori se si esclude il grugare dei piccioni e qualche parola lanciata nel telefonino. In questi giorni è cambiato il volto delle strade e delle piazze ed è tornato il silenzio. A volte sembra irreale. Sembrano cambiati anche i tempi e gli orari, tutto va più lento, dilatato. Le poche persone che sono per strada (quasi tutte in coda) rispettano le regole del decreto ministeriale. Sono le 14, in un altro tempo, cioè solo una decina di giorni fa, a quest’ora si sentivano i rumori dei bar, il chiacchiericcio dei gruppi di persone pronte a rientrare al lavoro o andare verso casa. Nelle piazze e nei giardini c’è qualcuno che piano piano di avvicina verso la coda del supermercato e si mette in fondo, aspetta il suo turno. Con calma, con pazienza e con speranza. Le vetrine dei negozi sono spente tutte hanno apposto un cartello dove si spiega che l’esercizio sarà chiuso fino a data da destinarsi, c’è chi ha lasciato un messaggio nella vetrina con la scritta “Tutto andrà bene”. Sì tutto andrà bene, ma il ricordo resterà.
Coronavirus. “Tutto andrà bene” sulla vetrina di un negozio chiuso
SESTO FIORENTINO – In coda, a distanza di sicurezza anche più di un metro, c’è chi indossa la mascherina, chi si tira la sciarpa sul naso, chi è al telefono per dire che ci vorrà un po’ di tempo, ma prima o poi riuscirà ad entrare nel supermercato per fare la spesa. Tra una persona […]
