CALENZANO – “È il tempo della calma, di tavoli più larghi, di scelte non aprioristiche, di decisioni non ‘contro’, ma ‘insieme”. Così il PD di Calenzano sull’ampliamento dell’aeroporto fiorentino dopo la bocciatura del Consiglio di stato della Via. “Vorremmo – prosegue la nota del PD – che fosse il tempo della politica. E rivolgiamo questo appello ad una discussione nuova a tutti i livelli, istituzionali e del Partito Democratico, coinvolti in questo processo per dare un futuro concreto alle infrastrutture della Toscana. Diversamente, continueremo a impegnarci con ogni mezzo perché venga rispettato quanto previsto dalla sentenza del Consiglio di Stato”.
“Il progetto di ampliamento dell’Aeroporto di Peretola, così come contenuto nella procedura di VIA bocciata dal Consiglio di Stato con la sentenza di poche settimane fa, non può in alcun modo andare avanti – si legge nella nota del PD – Tutti gli attori istituzionali e politici hanno oggi il dovere di prendere atto che il procedimento che ha portato a questa scelta infrastrutturale non ha ricevuto la giusta condivisione e partecipazione da parte di tutti gli enti concretamente coinvolti, visto quanto affermato dalla sentenza del Consiglio di Stato, e non è sostenibile né dal punto di vista economico, né dal punto di vista ambientale: le oltre 140 prescrizioni ricevuto dal progetto sono lì a dimostrarlo. A chi oggi parla di proseguire con il Masterplan, a chi oggi parla di ‘commissari ad hoc’ per la realizzazione della pista, chiediamo di fermarsi e di riflettere sul valore che una sentenza come quella recente dovrebbe avere in uno Stato di Diritto”.
“Non siamo un territorio contrario allo sviluppo o al progresso – prosegue il PD – Calenzano, con gli altri comuni della Piana fiorentina e della provincia di Prato che da sempre si oppongono a questo progetto, condivide il cuore pulsante dell’economia manifatturiera e dei servizi che rendono questa vasta area metropolitana uno dei centri economici e logistici più importanti d’Italia, nonché l’area economicamente più forte e produttiva della Toscana. È proprio in virtù di questo ruolo strategico che nessuno, decisore politico o società per azioni, dovrebbe poter pensare di realizzare un’infrastruttura “contro” questo territorio, “contro” centinaia di migliaia di cittadini che non hanno minor dignità di altri. Né le amministrazioni vincitrici del ricorso hanno minor visione strategica per questa terra. Abbiamo in mente un chiaro modello di sviluppo, basato sugli investimenti nel lavoro, in politiche di sostenibilità ambientale e di economia circolare, nelle infrastrutture che aiutino davvero a risolvere i problemi di mobilità dell’area metropolitana, a partire dai nodi ferroviari e autostradali. Non abbiamo niente in contrario alla modernizzazione e messa in sicurezza dello scalo di Peretola, ma dopo la sentenza del Consiglio di Stato deve esserci chiarezza ad ogni livello politico e istituzionale: con quel progetto non si può e non si deve andare avanti, e con il muro contro muro non si arriva da nessuna parte”.