FIRENZE – L’Unità sanitaria di crisi (Usc) dell’Ausl Toscana Centro, è impegnata in un aggiornamento quotidiano delle misure precauzionali da adottare per una eventuale gestione di casi di nuovo Coronavirus, che sono diffuse in tutti i presidi ospedalieri e territoriali, oltre che negli ambulatori dei medici di famiglia.
Con i coordinatori delle Aggregazioni funzionali territoriali (Aft), spiega la Ausl, è stato recentemente organizzato un incontro per coinvolgerli attivamente in questa azione preventiva messa in atto dall’Azienda al fine di diffondere, nei prossimi giorni, le adeguate indicazioni sui comportamenti da adottare. In questa situazione di emergenza il medico di medicina generale svolge un ruolo centrale nell’informare i suoi assistiti sulle precauzioni da adottare.
“Con l’Usc monitoriamo quotidianamente l’evoluzione epidemiologica del Nuovo Coronavirus adeguando le nostre procedure agli indirizzi ministeriali e regionali- spiega Federico Gelli, coordinatore USC Ausl Toscana Centro”. Nel valutare il quadro clinico di quei soggetti positivi al criterio epidemiologico (persone provenienti dai paesi definiti a rischio contagio NuovoCoronavirus) il medico di medicina generale tiene conto di due condizioni: assenza di sintomi o presenza di sintomi lievi a carico delle vie respiratorie superiori (ad esempio tosse, lieve stato febbrile) oppure sintomi gravi. Nel primo caso il medico consegna al proprio assistito una scheda multilingue (italiano, inglese e cinese) in cui si consiglia un “monitoraggio autogestito a domicilio”, ovvero comportamenti da adottare a tutela della propria salute, tra cui lavare spesso le mani con acqua e sapone o gel alcolico e misurare la temperatura corporea più volte al giorno. Nel caso di un paziente con sintomi gravi (infezione respiratoria acuta grave “Sari”, con febbre, tosse, faringodinia) il medico indicherà alla famiglia di contattare il 118 per provvedere al ricovero ospedaliero del suo assistito.
Per i soggetti ritenuti contatti stretti (ovvero un contatto ravvicinato e protratto con il paziente positivo al test) con un quadro clinico asintomatico a seguito dei risultati dell’indagine epidemiologica, l’Igiene Pubblica e Nutrizione dell’azienda sanitaria attiva l’isolamento domiciliare fiduciario che consiste in una sorveglianza attiva attraverso un contatto quotidiano, anche telefonico, per due volte al giorno da parte dei referenti territoriali e il mantenimento dello stato di isolamento a domicilio. In questo caso il medico di medicina generale collabora con l’Igiene pubblica al monitoraggio delle condizioni cliniche del paziente. La sorveglianza termina dopo 14 giorni, periodo di incubazione prima dell’insorgenza del virus.