Se lui e lei si incontrano, “L’ostaggio” al Teatro della Limonaia

SESTO FIORENTINO – L’incontro tra due solitudini e l’incapacità di comprendersi, comunicare e fondersi. Forse la difficoltà ad innamorarsi, sono gli elementi raccontati in in una commedia in equilibrio con il dramma, “L’ostaggio” di Einar Schwenke, autore norvegese e “Hostage” è stata la sua prima opera. Lo spettacolo in scena al Teatro della Limonaia fa […]

SESTO FIORENTINO – L’incontro tra due solitudini e l’incapacità di comprendersi, comunicare e fondersi. Forse la difficoltà ad innamorarsi, sono gli elementi raccontati in in una commedia in equilibrio con il dramma, “L’ostaggio” di Einar Schwenke, autore norvegese e “Hostage” è stata la sua prima opera. Lo spettacolo in scena al Teatro della Limonaia fa parte della rassegna Intercity Oslo II. Colore, divertimento, toni leggeri a volte dialoghi surreali, la commedia racconta la storia (o il dramma?) di due solitudini che si incontrano e si scontrano dopo una rapina. Viktor entra di prepotenza nella casa di Cecilia, donna sola dalla vita monotona, dopo che ha compiuto una rapina in banca. Ma Viktor non è un bandito abituale e quella rapina l’ha fatta per un motivo preciso: ora è in casa di Cecilia di cui è innamorato. Un amore vissuto in solitudine, perché il “bandito” Viktor è un uomo timido e solo. La storia si sviluppa legandosi ai programmi di una tv perennemente accesa che sputa il mondo che sta fuori e si confonde con la realtà. Cecilia e Viktor sono come due calamite: si attraggono e si respingono a seconda della distanza in cui si trovano, forti della propria solitudine che difendono, lasciandosi andare, nei momenti più divertenti, ad improbabili innamoramenti. C’è il mondo fuori, là, mentre loro sono in ostaggio, entrambi, l’uno ostaggio dell’altro, arrivando ad un capolinea non scontato. Leggera, ma sempre con i piedi per terra la Cecilia di Monica Bauco che gioca con la furbizia. Indeciso, innamorato e con la voglia di staccarsi da tutto e ricominciare è Viktor costruito con attenzione ai continui cambiamenti d’umore da Daniele Bonaiuti che ci rende un “bandito” della porta accanto tenero, innamorato e audace, giocando con registri recitativi diversi, in modo impeccabile. Determinante per la storia anche il ruolo di Stefano Nigro che diventa un detonatore tra Cecilia e Viktor. Importanti anche le “voci” fuori scena di Roberto Caccavo, Marcella Ermini e Tommaso Palazzini. Convince la storia “leggera” alla Limonaia grazie anche alla regia ben dosata, senza sbavature di Dimitri Milopulos che ha collocato la vicenda in un appartamento dove compare il poster di Lilly e il vagabondo. Si replica stasera, 29 settembre alle 21.