SESTO FIORENTINO – Prosegue il dibattito all’interno del PD su alcuni temi “caldi” come l’aeroporto, l’inceneritore e la tramvia. Su questi argomenti che hanno aperto una discussione all’interno del Partito Democratico, Arrigo Canzani interviene con una lettera aperta al partito di cui fa parte.
“A distanza di quasi un mese dall’approvazione del documento della Direzione comunale PD (di cui faccio parte) sullo ‘stop al Masterplan aeroportuale’, si sono svolte due assemblee dei Circoli Centro e Sud ferrovia (ne seguiranno altre) sull’argomento in questione, unitamente alla presentazione dello studio di fattibilità sul progetto della tamvia Firenze -Sesto”. Apre così la lettera Canzani.
“Nelle suddette assemblee, la maggioranza degli iscritti presenti hanno espresso forti critiche al documento della Direzione, sia sul metodo che sul merito – scrive Canzoni – In pratica è stata rilevata e contestata la decisione assunta, senza consultare l’assemblea degli iscritti, tenuto conto dell’orientamento diverso proposto riguardo alla nuova pista (in sostanza un NO), auspicata, invece, dal PD metropolitano e regionale. Da parte della Segreteria comunale si afferma di non voler ‘essere commissariata’ dal PD metropolitano, come avvenuto sulla vicenda del termovalorizzatore; una posizione che ha dato luogo, nelle ultime elezioni comunali, alla vittoria dell’attuale formazione di sinistra, fattasi promotrice e vincitrice sul ‘No all’inceneritore’. Ne è conseguito, come si sa, il definitivo abbandono del nuovo impianto, senza però aver risolto il complesso e grave problema del ‘trattamento rifiuti’; ne fa fede la contestazione delle Associazioni ambientaliste di Livorno che si oppongono al probabile conferimento dei rifiuti nell’impianto della città. La Direzione sostiene che la proposta riportata nel documento sulla richiesta di un ‘tavolo di discussione’ (quanti tavoli si sono succeduti negli anni prima del Masterplan!) restituisce alla ‘politica’ il ruolo e la responsabilità sulle verifiche e le scelte da prenedere: una strada che potrebbe anche aprire la ricerca di nuove alleanze (magari con chi comanda a Sesto e che ha sfiduciato la giunta PD di Sara Biagiotti) per tornare alla guida della città, lasciando cadere ogni interesse per la realizzazione della nuova pista aeroportuale a Peretola. Personalmente ritengo (ma non sono il solo) che la posizione della ‘nostra’ Direzione rischia di provocare disorientamento e incertezze tra gli elettori che potrebbe danneggiare il PD nelle prossime elezioni regionali che anticipano di un anno quelle comunali di Sesto. E poi credo che il PD, forte di un consenso elettorale del 44 % in loco (dati delle elezioni europee) raggiunto prima della presentazione pubblica sul ‘NO al Masterplan’, debba guardare (non solo a Sesto) ad una dimensione politica più larga di quella della propria area di riferimento. Si tratta di ‘mirare’ oltre le esperienze trascorse, per rivolgersi ai tanti che da versanti diversi si interrogano e osservano con attenzione le politiche che intende portare avanti il PD su riforme, welfare, progresso, solidarietà, coniugate, anche sul territorio, con una prospettiva basata su crescita, investimenti, occupazione: obiettivi che si possono conseguire anche attraverso la realizzazione di quelle opere infrastrutturali fondamentali per gli scopi preposti”.