SIGNA – “L’apparente diatriba ingaggiata in questi giorni fra l’attuale sindaco Alberto Cristianini, cui fa eco il capo gruppo del Pd, Andrea Di Natale, e Matteo Mannelli, candidato sindaco di Uniti per Signa, ha davvero del paradossale. Dice il vero Matteo Mannelli quando accusa il suo (ex) partito, il Pd, di “immobilismo” nell’azione amministrativa degli ultimi 10 anni perché, effettivamente a Signa non è stato realizzato pressoché nulla dalla governance che ha espresso”. A parlare così sono Vincenzo De Franco, candidato sindaco del centro-destra, e Marco Colzi, responsabile di Fratelli d’Italia a Signa.
“Chi meglio di Mannelli, già vice-capo gruppo del Pd, – aggiungono – può restituire notizie più fondate sul punto in questione. Non ci risulta, tuttavia, che Mannelli abbia mai denunciato l’inerzia dell’amministrazione comunale negli anni del suo mandato. Come dare torto, d’altro canto, a Di Natale e Cristianini quando, tacciando di poca credibilità Mannelli, gli fanno notare che fino a solo qualche settimana fa, e a distanza di pochi giorni dalla prossima tornata elettorale, egli stesso era uno dei “protagonisti principali” di quell’amministrazione nei confronti della quale oggi lui punta l’indice”.
E ancora: “Resta in silenzio, invece, Giampiero Fossi, candidato sindaco del centro-sinistra, che se ne sta fuori da tali problematiche, nel totale anonimato, lasciando la difesa dell’operato dell’attuale amministrazione al sindaco uscente. Appare evidente, dunque, come fino a quando era in consiglio comunale, Mannelli ha tenuto una posizione di comodo, sconfessandola soltanto ora in vista delle elezioni; Fossi è, per contro, costretto a tacere, perché diversamente dovrebbe ammettere una gestione fallimentare della cosa pubblica, che è anche la sua, visto che di questa amministrazione ne ha fatto e ne fa ancora parte. La verità dei fatti è che gli uni e gli altri sono gli artefici di ciò che oggi è Signa: una realtà spettrale offesa nel suo decoro urbano, resa invivibile da una pessima viabilità, dalla mancanza di marciapiedi e illuminazione pubblica in diverse zone della città, dallo smog, dalla quotidiana aggressione nelle nostre case. Questa è la città che oggi ci consegnano gli attuali amministratori di Signa. Cosa si sta facendo a Signa dal punto di vista delle opere pubbliche? Propaganda elettorale. Infatti, in via Arte della Paglia, il cantiere è stato aperto da novembre 2018, sono arrivati cinque milioni di euro nelle casse del Comune e lo stato dei lavori è sotto gli occhi di tutti. Peraltro il progetto risulta approvato solo fino a via del Metolo, mentre la restante parte, fino all’Indicatore, ancora non lo è. In via Ponte alle Palle, dopo qualche fotografia del sindaco uscente sulle macchine operatrici e la promessa di chiusura dell’area per la cantierizzazione, siamo al nulla di fatto. Le mura perimetrali dei cimiteri di Lecore e San Mauro sono pericolanti e puntellate; le aree interne lasciate nella più totale incuria che tutto evocano, tranne il rispetto e la pietà per i nostri defunti, via del Casone, a San Mauro, risulta priva di rete fognaria che scarica direttamente nel campi; i pulmini dove viaggiano i nostri bambini tutte le mattine, sono insicuri, perdono olio al motore e puzzano di gasolio e qui sì l’elenco potrebbe essere davvero lungo, anche su come vengono spesi i soldi pubblici. Non si cambia forma mentis e non ci si affranca dalla responsabilità politica solo perché ci si ammanta del nuovo colore di una civica ideata da Paolo Bambagioni. Al pari del Pd, che oggi promette un radioso sviluppo per Signa, dovete ammettere, gli uni e gli altri, il totale fallimento nella gestione della cosa pubblica signese di fronte a tutti i cittadini e avere il coraggio di mettervi da parte”.