SESTO FIORENTINO – Il Consiglio di amministrazione di Salvatore Ferragamo spa (MTA: SFER), società a capo del Gruppo Salvatore Ferragamo, uno dei principali operatori mondiali del settore del lusso, riunitosi nei giorni scorsi, ha esaminato e approvato il progetto di bilancio di esercizio 2018 e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2018, redatti secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS.
Nell’esercizio 2018, il Gruppo Salvatore Ferragamo ha realizzato ricavi cinsolidati pari a 1.347 milioni di euro, riportando una diminuzione del 3,3% a tassi di cambio correnti (-1,7% a cambi costanti2) rispetto ai 1.393 milioni di euro registrati nell’esercizio 2017. I ricavi del quarto trimestre 2018 hanno registrato una diminuzione del 3,5%, penalizzati dall’impatto delle valute (-1,8% a cambi costanti2), dalla minore incidenza dei saldi di fine stagione nel canale primario, dai minori ricavi del canale secondario e dall’andamento negativo del canale wholesale.
Al 31 dicembre 2018 la rete distributiva del Gruppo, composta da un totale di 672 negozi, poteva contare su 409 punti vendita diretti (DOS) e 263 punti vendita monomarca operati da terzi (TPOS) nel canale Wholesale e Travel Retail, nonché sulla presenza nei principali Department Stores e Specialty Stores multimarca di alto livello.
L’area Asia Pacifico si riconferma il primo mercato in termini di Ricavi per il Gruppo, in diminuzione del 1,0% (+0,8% a tassi di cambio costanti2), rispetto all’esercizio 2017, con un andamento positivo in Greater China, parzialmente penalizzato dall’andamento negativo in Sud-est Asiatico. In particolare, nel quarto trimestre, i negozi diretti in Cina hanno registrato un solido andamento delle vendite, pari al 7,6% nel quarto trimestre 2018 (+10,1% a tassi di cambio costanti2).
L’area del Nord America ha registrato, nel corso del 2018, una contrazione dei Ricavi pari al 5,4% (-2,4% a tassi di cambio costanti2), rispetto allo stesso periodo dell’esercizio 2017, in particolare penalizzata anche dall’andamento delle vendite dei department stores che ha inciso sull’intero esercizio.
L’utile netto del periodo, inclusivo del risultato di terzi pari a 2 milioni di euro, ammonta a 90 milioni di euro per l’esercizio 2018, segnando un decremento del 21,1%. Si ricorda che l’utile netto del periodo del quarto trimestre 2018 riporta un impatto negativo, per circa 9 milioni di euro, dovuto ad accantonamenti e al pagamento, per imposte dirette esercizi precedenti, in seguito a verifiche fiscali in alcune società del Gruppo, mentre il quarto trimestre 2017 risentiva dell’impatto negativo, per circa 13 milioni di euro, della riforma fiscale negli Stati Uniti. L’utile netto di pertinenza del Gruppo risulta di 88 milioni di euro rispetto ai 119 milioni di euro, registrati nell’esercizio 2017, segnando una discesa del 25,5%.
Il capitale circolante netto, al 31 dicembre 2018, è aumentato del 8,5%, passando dai 270 milioni di euro al 31 dicembre 2017 a 294 milioni di euro. In particolare, le giacenze di magazzino sono cresciute del 12,4%, ma solo del 4,6% a cambi costanti.
Gli investimenti, al 31 dicembre 2018, ammontano a 71 milioni di euro, in decrescita rispetto agli 88 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente, e sono principalmente attribuibili al rinnovamento del network di negozi, al polo logistico e ai progetti IT. Al 31 dicembre 2018 il Gruppo ha registrato una posizione finanziaria netta positiva di 169 milioni di euro, rispetto a positivi 127 milioni di euro al 31 dicembre 2017.