“Decreto sicurezza”, il consiglio comunale si divide

CAMPI BISENZIO – E’ botta e risposta fra maggioranza e opposizione in consiglio comunale. Oggetto del contendere l’Ordine del giorno, presentato dal gruppo Si-Fare Città contro il “Decreto sicurezza” e approvato nel corso dell’ultima seduta “aggiornato – si legge in una nota di tutti i gruppi consiliari – da un emendamento presentato unitamente da Partito […]

CAMPI BISENZIO – E’ botta e risposta fra maggioranza e opposizione in consiglio comunale. Oggetto del contendere l’Ordine del giorno, presentato dal gruppo Si-Fare Città contro il “Decreto sicurezza” e approvato nel corso dell’ultima seduta “aggiornato – si legge in una nota di tutti i gruppi consiliari – da un emendamento presentato unitamente da Partito Democratico, Lista Emiliano Fossi Sindaco, Campi Progressista e Potere al Popolo, rappresentando un deciso attacco politico al controverso decreto del ministro Salvini da parte di tutte le forze politiche di sinistra, radicale e progressista della città”. “L’atto – continua il comunicato – impegna di fatto il sindaco e l’amministrazione comunale, di concerto con gli altri attori istituzionali, a promuovere ogni iniziativa atta a sospendere la suddetta legge oltre a chiedere al ministro degli interni e al Governo di aprire un confronto con sindaci e città italiane, e a valutare la possibilità di elaborare una specifica delibera comunale per garantire l’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo. Ancora una volta Campi si dimostra città accogliente ma anche resistente, capace di tracciare quella linea del campo dove da una parte si possono ritrovare principi e ideali che dovrebbero essere patrimonio condiviso di tutta la sinistra. Continuando a credere in politiche di interazione culturale, nei valori di solidarietà e cooperazione internazionale anziché di disintegrazione come quelle promosse dall’attuale governo”.

Sull’argomento si è espresso anche il gruppo consiliare della Lega: “A noi della Lega non è rimasto altro da fare che cercare di spiegare cosa vuole essere il “Decreto Salvini”. Evidentemente non è stato letto nel modo corretto. Noi vogliamo essere un paese accogliente, ma con chi rispetta le regole, la nostra cultura e le nostre tradizioni. Senza una disciplina puntuale, per anni abbiamo concesso permessi di soggiorno senza sapere esattamente che cosa si intenda con la parola “umanitaria”. Togliere la protezione umanitaria non significa essere meno umani, ma significa rendere consapevoli i richiedenti asilo stessi del fatto che, se non rientrano in un caso specifico disciplinato dalla legge italiana, vedranno respinta la loro domanda. Ma il “Decreto Salvini” non è solo ciò che hanno criticato in consiglio. Il decreto legge va ad agire in materia di sicurezza pubblica, prevenzione e contrasto al terrorismo e alla criminalità mafiosa. Consigliamo pertanto di darvi una lettura approfondita ed entrare nel merito, ricordando che per la questione e discussione politica c’è già un posto che è a Roma. A Campi, occupiamoci di Campi e dei nostri cittadini”.