CAMPI BISENZIO – Quali doni metteremo sotto l’albero di Natale? Secondo Confesercenti sarà una festa all’insegna dell’incertezza, ma lo shopping cresce nei negozi di vicinato.
Sul fronte delle spese natalizie questa incertezza, anche in città, si trasforma in una marcata e rinnovata attenzione ai prezzi e alle possibilità personali di spesa: il budget previsto per i regali non andrà infatti oltre i 290 euro a persona, con una leggera flessione di circa il 6% rispetto allo scorso anno. Si spende dunque meno, cercando di rimediare al restringimento del budget e dedicando maggiore attenzione alla scelta dei regali, ma anche limitando un po’ la platea dei destinatari. Circa il 20% delle famiglie vorrebbe spendere per Natale meno dello scorso anno, mentre la top five dei regali più gettonati sarà così composta: libri (22%), prodotti tecnologici (20%), accessori abbigliamento (18%), regali gastronomici (17%), vini (15%).
E c’è ancora chi, a pochi giorni dal 25 dicembre, ancora non ha idea di cosa comprare (8%). Intanto, restando in linea con il sondaggio SWG e Confesercenti nazionale uscito alcuni giorni fa, possiamo dire che, anche a Firenze e hinterland si torna, (finalmente) a comprare nei negozi di vicinato, con una percentuale di shopping natalizio che passa complessivamente dal 15% al 20%. Questo accade per la prima volta negli ultimi cinque anni ed è difficile dire con certezza quali siano i motivi alla base di tale cambiamento nelle abitudini di acquisto dei consumatori. Possono aver influito eventi particolari come il meteo (è piovuto poco, soprattutto nel week end e ciò ha penalizzato la GDO) e il fatto che quest’anno, anche se non ovunque, si sono investite più risorse per luminarie ed eventi nei centri commerciali naturali del territorio.
“E’ sicuramente un dato interessante, – commenta Claudio Bianchi, presidente Confesercenti Firenze – su cui aprire una seria riflessione, soprattutto in un’epoca, come questa che stiamo attraversando, in cui tutto sembra andare nella direzione del commercio elettronico e dell’innovazione digitale”.
Intanto, in vista della preparazione del pranzo di Natale, anche il commercio di vicinato e i piccoli esercizi alimentari sembrano ritagliarsi un ruolo da protagonista. Come al solito vincerà la tradizione, con una grande attenzione per il rapporto qualità-prezzo e il prodotto artigianale. Ci sono dunque buone aspettative per i dolci tradizionali, soprattutto panettoni e pandori e per i preparati a base di carne, ovini e bolliti. Atteso dalle organizzazioni del commercio un lieve incremento vendite per pesce fresco in prevalenza locale, (crostacei, crudo, calamari, polpo verace, moscardini, triglie, salmone selvaggio tra gli affumicati) e ortofrutta, con frutta secca e agrumi a farla da padrone in quest’ultimo segmento di mercato.