Padovani (Pd): “No a una classe dirigente chiusa. Da soli non siamo niente, insieme siamo tutto”

CALENZANO – “No a una classe dirigente, quella renziana, chiusa e autoreferenziale. Sì a una classe politica aperta, che voglia bene al centro-sinistra e che creda fermamente nei valori della sua storia”. Non ha dubbi Irene Padovani, iscritta al Pd fin dalla sua nascita, nel 2007, in vista delle primarie aperte di domenica prossima, 14 […]

CALENZANO – “No a una classe dirigente, quella renziana, chiusa e autoreferenziale. Sì a una classe politica aperta, che voglia bene al centro-sinistra e che creda fermamente nei valori della sua storia”. Non ha dubbi Irene Padovani, iscritta al Pd fin dalla sua nascita, nel 2007, in vista delle primarie aperte di domenica prossima, 14 ottobre, per la scelta del nuovo segretario regionale del Partito Democratico. “Sì, la mia riflessione parte da qui – aggiunge – ed è una riflessione che ha un valore fondante: io voterò convintamente Valerio Fabiani. Con questo congresso, infatti, si può cambiare davvero il passo al Partito Democratico e al centro-sinistra. Un passo che è diventato faticoso dopo aver assistito negli ultimi anni a tante sconfitte elettorali nella nostra regione, rimanendo inermi, mancando di analizzare i risultati e senza fare autocritica. Anzi, perchè, sbagliando, i vertici del partito hanno sempre dato la colpa agli altri. Contrariamente a quanto è stato fatto in questi anni, abbiamo bisogno di un Pd inclusivo, che torni a parlare con le persone, che dialoghi con tutto il centro-sinistra e con le tante realtà che animano la Toscana”. E ancora: “Sono consapevole del fatto che, per molti compagni, votare alle primarie del Partito Democratico sia uno sforzo immenso e che tanti di loro non pensano nemmeno di farlo; ma è arrivato davvero il momento di dire da che parte si vuole stare, anche se non ci si riconosce più nei valori del Pd attuale, e andare a votare per i valori in cui si crede, che sono quelli comuni a tutta la sinistra, e per quello che il Pd potrà rappresentare nel futuro con la guida di Fabiani. Il voto di domenica sarà fondamentale perché deciderà la tenuta della sinistra in Toscana. Non dimentichiamo mai che il “nemico” da combattere è fuori, sono la Lega e la destra, – conclude – e il Pd ha la possibilità di sconfiggerlo. In che modo? Trasformandosi radicalmente, riunendosi alla sinistra in modo da costruire un soggetto unico sia a livello locale che nazionale. E’ finito il tempo dell’autoreferenzialità, delle guerre interne, delle divisioni. E’ finito il tempo di andare “per forza” da soli, dobbiamo riaprirci, riunirci, perché le grandi imprese le fanno le grandi squadre: da soli non siamo niente, insieme siamo tutto”.