Opposizione unita: “Inchiesta sui migranti, noi l’avevamo detto tre anni fa…”

SIGNA – Hanno precorso i tempi. Sono le forze di opposizione sedute fra i banchi del consiglio comunale (Forza Italia/Rinasce Signa, A Sinistra per Signa e Movimento 5 Stelle) che, nel marzo del 2015, espressero, con un’interrogazione, tutte le loro perplessità allo stesso consiglio comunale in merito al metodo di gestione nell’accoglienza dei migranti sul territorio […]

SIGNA – Hanno precorso i tempi. Sono le forze di opposizione sedute fra i banchi del consiglio comunale (Forza Italia/Rinasce Signa, A Sinistra per Signa e Movimento 5 Stelle) che, nel marzo del 2015, espressero, con un’interrogazione, tutte le loro perplessità allo stesso consiglio comunale in merito al metodo di gestione nell’accoglienza dei migranti sul territorio signese. Marzo 2015, più di tre anni fa. Come è ormai noto, nei giorni scorsi l’inchiesta di Procura e Carabinieri (“Partita nel 2014 e coordinata dal Procuratore Leopoldo Di Gregorio) ha portato agli arresti domiciliari di due amministratori di una Srl e all’interdizione temporanea di due presidenti di cooperative impegnate entrambe nella gestione dell’accoglienza migranti “sulla base di bandi indetti dalla Prefettura”.

A distanza di oltre tre anni, quindi, e alla luce di quanto emerso dalle indagini, le tre forze politiche (rappresentate rispettivamente da Gianni Vinattieri, Lorenzo Cecchi, Elisa Cerri, Romina Niccolai, Lorenzo Sodero, Pietro Fauci ed Elena Celentano) sono tornate sull’argomento: “L’inchiesta ha messo in evidenza non poche problematiche relative alla gestione dell’accoglienza nel Comune di Lastra a Signa. Ma con una particolarità: la società e una cooperativa coinvolte sono le stesse che gestiscono l’accoglienza dei migranti anche nel Comune di Signa. L’interrogazione presentata nel marzo del 2015 partiva da una comunicazione del sindaco in consiglio comunale su un ricovero al Pronto soccorso, per intossicazione alimentare, di alcuni migranti presenti a Signa e si dipanava attraverso segnalazioni e informazioni dei cittadini. Interrogazione, indirizzata al sindaco e all’assessore competente, che di fatto evidenziava tutte le criticità poi svelate dall’indagine della Procura fiorentina. Anche mediante foto allegate si ricostruivano la fatiscenza degli edifici di accoglienza e le anomalie della gestione (dal numero dei migranti ospitati alla capienza delle strutture, dalle condizioni igieniche ai servizi offerti ai migranti dalla cooperativa che gestisce l’accoglienza)”.

“Le risposte della giunta – si legge in un comunicato delle tre forze politiche – furono estremamente vaghe. Ma tutte le problematiche esposte e le domande poste non solo rimangono attuali e irrisolte, ma si rafforzano con atti giudiziari che investono gli stessi soggetti e le stesse modalità di gestione in un Comune limitrofo. Tanto che risulta difficile non ipotizzare una continuità (ma il compito spetta alla Procura della Repubblica) fra Lastra e Signa e Signa. Inoltre, l’evoluzione dei fatti, apre nuovi e vecchi interrogativi: dall’Interrogazione del 2015 a oggi, cosa è stato fatto? Gli arresti domiciliari e le interdizioni a soggetti che gestiscono l’accoglienza anche sul Comune di Signa quali impatti avranno sulla già critica accoglienza?”.