San Jacopino, per la “gita fuori porta” dei centri estivi un binomio d’eccezione: Spazio Reale e Csi

CAMPI BISENZIO – Più che un esperimento un invito. Un invito e uno stimolo al tempo stesso. A causa del maltempo previsto per oggi, infatti, la parrocchia di San Jacopino, per una delle due uscite fissate per i centri estivi, in programma dall’11 al 22 giugno, è stata ospitata negli impianti sportivi di Spazio Reale, […]

CAMPI BISENZIO – Più che un esperimento un invito. Un invito e uno stimolo al tempo stesso. A causa del maltempo previsto per oggi, infatti, la parrocchia di San Jacopino, per una delle due uscite fissate per i centri estivi, in programma dall’11 al 22 giugno, è stata ospitata negli impianti sportivi di Spazio Reale, a San Donnino, gestiti dal Centro Sportivo Italiano. Un’opportunità, un’occasione da non sottovalutare e che il Csi può e vuole estendere anche alle altre parrocchie della Diocesi. E così questa mattina, accompagnati dal parroco don Fulvio Capitani (che alcuni bambini chiamano “reverendo”, quasi con una sorta di timore reverenziale…) e dal  suo vice don Daniele Centorbi, animatori e frequentatori dei centri estivi, dai 15 ai 18 anni i primi, dalla prima elementare alla seconda media i secondi, complessivamente un centinaio di persone, hanno raggiunto San Donnino per una mattinata all’insegna del gioco e del divertimento. Ma anche della riflessione. Inizialmente, infatti, la prima “gita fuori porta” dei centri estivi (la seconda sarà la prossima settimana al “Cavallino Matto” a Donoratico) doveva svolgersi al parco del Neto. Ma poi la pioggia prevista per ieri e oggi ha fatto “ripiegare” su Spazio Reale. Gli altri giorni le attività si svolgono invece nei locali della parrocchia di San Jacopino e hanno come tema “All’opera”, in continuità con quello che è stato il tema del 2017, la “Creazione”, ma soprattutto con “Laudato sii”, l’enciclica di papa Francesco. Attività che iniziano con la preghiera e che si sviluppano, dalle 8.30 alle 17, con momenti di gioco, divertimento, laboratori (dalla manipolazione alla cucina, dal teatro al ballo) e tanto altro ancora pensato anche in base alle età di tutti i partecipanti. Con il sorriso sulle labbra, con la voglia di esserci, come avviene dal 2012, e con la firma che gli educatori hanno apposto su quello che è un vero e proprio “Patto educativo”. Avanti, all’opera adesso.